ANEV denuncia la grave crisi dell’eolico italiano

ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, critica le normative italiane e prevede un’annata molto difficile per il comparto eolico. Non solo, le stime globali emesse da Bloomberg New Energy Finance evidenziano un calo negli investimenti per le fonti pulite, in flessione del 12% nel 2013, rispetto al 2012.

In questo quadro generale, in Italia sono state varate leggi che modificano il sistema delle aste per l’assegnazione degli incentivi e introducono un taglio retroattivo del 22% per gli impianti già attivi, ai quali si aggiunge la Robin Tax.
Le analisi dell’associazione mettono in risalto la crisi del settore, con una perdita di circa 4.000 posti di lavoro negli ultimi due anni e la riduzione del 60% delle nuove installazioni, con un tetto di installazione di appena 400 MW nel 2013.
Le previsioni per il 2014 non sono positive, a causa della difficoltà pregressa del comparto e dell’entrata in vigore del decreto Destinazione Italia, particolarmente criticato e poco efficace per risolvere i problemi dell’eolico italiano.

Il contesto mondiale vede crescere l’eolico con difficoltà, prevalentemente in Giappone, Canada e India, mentre la maggior parte dei Paesi ha ridotto investimenti e numero di installazioni.
Per quanto riguarda il vecchio continente, in Germania si registra una riduzione degli investimenti di 14,1 miliardi di Dollari e una flessione del -46,1%, che arriva al -64,5% in Spagna.