Riaccensione riscaldamenti, dieci consigli per evitare sprechi e inquinamento

La riaccensione degli impianti di riscaldamento, possibile dalla giornata di ieri, provoca un aumento dell’inquinamento e dei consumi.

Nonostante la normativa permetta di riattivare le caldaie è però bene prestare attenzione alle reali necessità dei differenti spazi abitativi. Di fatto, come sottolinea Rete Irene, un autunno mite, con temperature sopra la media stagionale, potrebbe consentire di posticipare la riaccensione.
Legambiente, Climate Consulting e Rete Irene suggeriscono di lasciare spenti i termosifoni e consigliano piccoli accorgimenti che possono assicurare risparmi in bolletta sino al 15%.

“L’ultima decade presenta anomalie termiche positive di oltre 2°C circa rispetto alle medie e di quasi 4°C rispetto alle minime di riferimento per questo periodo a Milano città – dichiara Pamela Turchiarulo di Climate Consulting – I modelli previsionali per i prossimi giorni indicano che le temperature sono destinate a mantenersi su questi livelli se non addirittura a salire, specie nei valori massimi diurni, se si confermerà il ritorno del sole nella seconda parte della settimana. E con una maggiore stabilità atmosferica le condizioni rischiano di diventare più favorevoli all’accumulo di inquinanti”. “Va peraltro precisato – continua Samantha Pilati di Climate Consulting – che le tabelle climatiche di riferimento, in base a cui ogni Comune italiano identifica la stagione del riscaldamento e dunque pianifica l’accensione degli impianti, sono ormai piuttosto datate risalendo alla prima metà degli anni ’90. È ormai ben noto infatti che il clima è cambiato, come testimonia il fatto che le temperature di questo periodo negli anni recenti, compreso quello attuale, si sono praticamente sempre attestate al di sopra delle medie di riferimento 1971-2000”.

“Il primo consiglio che ci sentiamo di dare a tutti i milanesi è quello di tenere spenta la loro caldaia – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – il secondo consiglio è quello di dotare il proprio impianto di buoni sistemi di termoregolazione, specialmente nei luoghi di lavoro e negli uffici pubblici, per evitare di avere locali inutilmente surriscaldati. Un autunno mite permette di risparmiare sulle spese di riscaldamento e di evitare di contribuire all’inquinamento atmosferico, perché non approfittarne?”

Questi giorni di tregua dal freddo sono anche l’ultima occasione della stagione per mettere in atto tutti i consigli che permettono di evitare sprechi ed emissioni inquinanti evitabili in vista dell’inverno:

1. Regolate i termostati per una temperatura interna di non oltre 20°C, e se avete un impianto con cronotermostato impostate temperature più basse per le ore notturne e per quando siete fuori casa.
2. Se avete già installato le valvole termostatiche ai termosifoni, regolatele su temperature più basse nella zona notte;
3. Ispezionate i serramenti, specie se vecchi, per individuare spifferi e chiuderli utilizzando fasce adesive in materiali isolanti;
4. Provvedete alla verifica (obbligatoria con cadenza biennale) dell’impianto termico e dei fumi, anche per evitare sanzioni;
5. Regolate la temperatura dell’acqua calda sanitaria a 40° C e, se avete uno scaldacqua o una caldaia elettrica, sostituitela con un impianto a gas, usando modelli ad alta efficienza (a condensazione per le caldaie);
6. Se avete un impianto autonomo, regolatelo alla temperatura dell’acqua più bassa possibile, e comunque sotto i 50°C: eviterete l’annerimento di pareti e soffitti e ridurrete l’inquinamento indoor;
7. Effettuate il ricambio d’aria spalancando le finestre solo per pochi minuti, scegliendo se possibile le ore del primo pomeriggio;
8. Al calar del sole, chiudete serrande e tapparelle;
9. Collocate pannelli isolanti all’interno delle casse degli avvolgibili, tra i termosifoni e le pareti esterne, ed eliminate tutto ciò che può ostacolare la circolazione dell’aria tra gli elementi riscaldanti e al di sopra del termosifone;
10. Non dimenticate i consumi elettrici: se avete ancora lampade a incandescenza o alogene, sostituitele con luci a led di buona qualità, scegliete nuovi elettrodomestici solo in classe A o superiore, ricordatevi di spegnere gli stand by, aprite lo sportello del frigorifero solo per lo stretto indispensabile.

“La stragrande maggioranza di milanesi e lombardi vive in abitazioni e condomini più che obsoleti per quanto riguarda le prestazioni energetiche e di comfort climatico – ricorda Mario Tramontin, Manager di Rete Irene, il primo network di imprese lombarde specializzato in riqualificazione energetica – Pianificare la ristrutturazione energetica dell’edificio in cui si vive significa prima di tutto vivere meglio, in una casa decisamente più confortevole e nel rispetto dell’ambiente. Grazie agli interventi di riqualificazione, possiamo mantenere sott’occhio i consumi, perché in un edificio energeticamente riqualificato le bollette si riducono anche oltre il 50%, e si rivaluta il proprio patrimonio più importante, la casa in cui si vive. Il mercato delle abitazioni è diventato sempre più selettivo e oggi un edificio energeticamente scadente è oggettivamene molto più difficile da vendere, se non a fronte di forti riduzioni di prezzo”.