Rincari nelle bollette, Sorgenia analizza la situazione

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Arera ha comunicato una tornata di rincari delle tariffe; Simone Lo Nostro, Direttore Mercato & ICT di Sorgenia, commenta la situazione del mercato nostrano.
Nel 2018 luce e gas costeranno agli italiani, che non sono passati al mercato libero, circa 100 euro in più rispetto al 2017. Non solo: l’aumento si ferma per ora a 100 euro perché l’Autorità ha bloccato ulteriori incrementi, finalizzati a incentivare le fonti rinnovabili, che però presto si sommeranno ai costi in bolletta. È perciò molto probabile che le tariffe cresceranno ancora nei primi mesi del 2019. Soprattutto se la dinamica dei prezzi delle materie prime continuerà a seguire questo trend di aumento costante.

Oggi una famiglia media per avere luce e gas in casa spende oltre 1.600 euro l’anno. Una cifra che, al giorno, costa meno del parcheggio dell’auto in città per due ore o di due corse di metro e un cappuccino al bar.
È possibile comunque risparmiare: in pochi minuti sul web si trovano offerte di luce e gas molto convenienti rispetto alle tariffe del mercato tutelato, il prezzo cioè che pagano ancora 25 milioni di consumatori italiani. Offerte cha danno la certezza di un prezzo fisso e non la variabilità di un prezzo legato ai costi delle commodity (ovvero gas, petrolio e carbone) o allo stato di salute delle centrali nucleari francesi o svizzere (che dovrebbe generare anche più ansia dell’aumento dei prezzi).

Vale la pena ricordare che quando si ha un contratto energetico nel mercato tutelato, con tariffe definite dall’Autorità, si sta implicitamente finanziando anche le tanto vituperate centrali a uranio radioattivo che, certo, non sono in Italia ma a qualche decina di chilometri dal confine italiano. Scegliendo offerte di energia verde sul web, invece, non solo si risparmia, ma si ha la certezza che quell’energia provenga da fonti sicure, pulite e rinnovabili.

Infine, occorre sfatare la convinzione di chi, dopo tanti anni, pensa ancora che cambiando fornitore resterà senza luce o gas. Tra i numerosi risvolti negativi che, per i venditori e a mio avviso anche per i clienti, ha il fatto che la distribuzione di luce e gas sia in regime di monopolio, quello positivo è che cambiare fornitore non significa intervenire su tubi o cavi. Quelli restano sempre gli stessi, nessuno li tocca, nessuno li cambia. L’energia non funziona come l’ADSL: i consumatori non restano senza per giorni se cambiano operatore energetico.

Luce e gas a casa saranno sempre disponibili, solo che si paga un altro fornitore. Si può cambiare o tornare indietro con un solo mese di preavviso. Nessuno potrà, legalmente, addebitare costi (caso più unico che raro se paragonato ad altre pratiche come cambiare fornitore di telefonia, dati, voce o rinegoziare un mutuo o una assicurazione…). Con l’avvento delle offerte digitali, basta saper scegliere le offerte più adatte alle nostre abitudini.