Energie rinnovabili, 16 milioni di posti di lavoro entro il 2030

IRENA, International Renewable Energy Agency, pubblica il nuovo bollettino in merito all’occupazione mondiale nel settore delle rinnovabili. Stando alle previsioni, circa 11 milioni di nuovi posti di lavoro saranno generati dal settore, entro il 2030.

Si tratta di una importante valutazione, che sottolinea il continuo impegno dei Paesi nello studio e nello sviluppo di applicazioni e tecnologie in grado di generare energia pulita. Lo studio prevede una crescita dagli attuali 5,7 milioni di lavoratori, a circa 16,7 milioni in circa 16 anni.
Trattandosi di previsioni, sono imprescindibili specifiche condizioni di base, che IRENA ha specificato nel proprio trattato. Servirà, di fatto, un miglioramento delle tecnologie di distribuzione energetica, per garantire una equa e bilanciata ripartizione di quanto viene generato. Analogamente a questo sarà importante il ruolo della politica, sia a livello nazionale, sia globale, che dovrà intervenire con politiche ad hoc e sostegni governativi.
Sono indispensabili piani di sviluppo e strategie che puntino lontano, per lo sviluppo di politiche di formazione lungimiranti, per garantire la disponibilità delle competenze necessarie per l’accesso alle opportunità offerte dai mercati emergenti.

Secondo IRENA, i posti di lavoro nel mercato delle rinnovabili cresceranno soprattutto nel settore fotovoltaico, dove ci si aspettano circa 1,36 milioni di nuovi lavoratori, e in quello dei biocarburanti, che raggiungerà quota 1.379.000.
Il segmento fotovoltaico, che negli ultimi cinque anni ha sviluppato il proprio livello occupazionale di ben 13 volte, conoscerà nei prossimi anni, una lento e costante stabilizzazione, dovuta al rallentamento delle installazioni.
Stanti le previsioni effettuate dall’International Renewable Energy Agency, appare chiaro come, scommettere sulle rinnovabili possa diventare un importante strumento per Paesi e Governi, per rinvigorire la politica industriale e sviluppare posti di lavoro anche in tempo di crisi.