L’ambiente e le aziende italiane, l’indagine DNV GL e GFK

– Come accade nel resto del mondo, anche in Italia sono i fattori esterni a spingere le imprese ad adottare sistemi di gestione ambientale. A guidare la classifica dei fattori esterni che influenzano la gestione ambientale sono le leggi e normative (76%). Seguono policy interne (48%), la reputazione di marca (37%) e le richieste da parte dei clienti (37%), anche se queste ultime incidono meno rispetto alla situazione internazionale (-14%).

– Tra i rischi legati all’ambiente, la gestione dei rifiuti continua ad avere un ruolo centrale. Nello specifico dell’Italia, lo smaltimento dei rifiuti è ancora più sentito (65%; +11%).

– Seguono, a parità di gravità, la gestione delle acque reflue, l’utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e la presenza di minacce fisiche (rumori, vibrazioni, minacce elettromagnetiche) che preoccupano circa 3 aziende su 10.

– Ma quali azioni vengono intraprese per valutare e mitigare i rischi ambientali? In Italia, quasi 9 aziende su 10 monitorano i processi per valutarne la conformità con normative e requisiti, con dati superiori rispetto al resto del mondo di 15 punti percentuali. L’85% delle aziende effettua una verifica continua degli impianti e dei macchinari, anche in questo la situazione italiana è un passo avanti rispetto a quella del resto del mondo (+15%). L’82%, inoltre, svolge attività di assessment per la valutazione degli impatti.

– In Italia, il 69% delle aziende dichiara di informare e formare il personale sui problemi legati all’ambiente, anche in questo caso il dato è superiore rispetto alla media internazionale (69%; +12%).

– In linea con quanto succede altrove, anche in Italia il miglioramento delle relazioni con le autorità (46%) è in cima alla lista dei benefici conseguiti. Interessante notare come al secondo posto della classifica italiana compaia anche il miglioramento delle relazioni con i dipendenti, risulta infatti tra i benefici conseguiti per il 36% delle aziende coinvolte nell’indagine.

– Il 25% delle imprese italiane afferma che i benefici superano i costi.

– In linea generale le questioni ambientali risultano essere rilevanti nella strategia delle imprese, in quelle italiane in misura maggiore rispetto a quelle del resto del mondo. Quasi 9 aziende italiane su 10 hanno dichiarato di avere piena consapevolezza della rilevanza (+14%).

Il 28% delle aziende italiane indica che la propria strategia ambientale è influenzata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dall’ONU (SDG), con un grado di familiarità inferiore rispetto alla situazione internazionale (-12%).

– In materia di maturità raggiunta sulla gestione ambientale, 1 azienda italiana su 3 si auto valuta nelle categorie avanzate (34%), in linea con quanto succede nelle aziende del resto del mondo. E da qui a tre anni le aziende prevedono di migliorare
ulteriormente le proprie skills, il 56% prevede infatti di trovarsinella categoria “leader” o “avanzata”.

– L’attenzione per la gestione ambientale è rispecchiata dalla previsione di investimento nell’arco dei prossimi 3 anni: in Italia 3 aziende su 10 infatti stanno pianificando investimenti più ingenti di quelli attuali. Quasi nessuno ha in previsione un ridimensionamento.

– In Italia, circa l’85% delle aziende che hanno aderito all’indagine ritiene che un sistema di gestione ambientale basato sulla norma interazionale ISO 14001 e la certificazione di terza parte rappresentino un valore aggiunto per l’organizzazione e per gli stakeholder. In Italia la sensibilità è maggiore rispetto al resto del mondo.

– L’84% delle aziende italiane indica la capacità di soddisfare i requisiti della legge come vantaggio rilevante della certificazione. Per il 73% la certificazione migliora la
performance e per il 68% gioca un ruolo importante nel soddisfacimento delle richieste degli stakeholder.