Qundis: sei consigli per ridurre i costi di riscaldamento

Qundis: sei consigli per ridurre i costi di riscaldamento

Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia, ci propone interessanti spunti di riflessione e sei utili consigli per contenere i costi di riscaldamento.

1. Installare dei dispositivi di contabilizzazione: com’è possibile gestire al meglio qualcosa di cui non si ha precisa misura? Spesso manca la consapevolezza di come viene effettivamente utilizzata l’energia consumata. Viene da sé che quindi, mancando le informazioni, risulta impossibile implementare delle strategie adeguate di risparmio energetico, per questo è essenziale – e ormai obbligatorio – installare dei dispositivi di contabilizzazione del calore.

2. Monitorare costantemente i propri consumi: Questa è la prima operazione che permette di ottimizzare i consumi stessi. Il monitoraggio è fondamentale in tal senso e interventi di automazione e monitoraggio degli impianti – che permettano di misurare, controllare e analizzare l’utilizzo dell’energia – offrono risultati concreti misurabili nel tempo. Il solo monitoraggio di tutti i propri consumi insieme alla tempestiva informazione del consumatore fa diminuire il consumo di calore fino al 30%.

3. Sfruttare la luce del sole: Sembra banale ma è essenziale durante il giorno far entrare la luce del sole in casa, in modo da sfruttarne il calore per scaldare i vari ambienti. Allo stesso modo, è auspicabile aprire le finestre per far cambiare aria solo nelle ore più calde della giornata e per un tempo non superiore ai 15 minuti.

4. Liberare i radiatori da ogni impedimento: I termosifoni sono, a volte, visti come un ostacolo alla realizzazione di un design moderno e vengono nascosti in mille modi affinché diventino un elemento di arredo. Nulla di male, purché il radiatore possa svolgere a pieno il proprio lavoro: I termosifoni non vanno mai coperti in alcun modo. In caso di necessità, mensole sopra i caloriferi o specchi che li nascondono non dovrebbero mai avere una distanza inferiore ai 30 cm.

5. Rispettare la propria zona climatica di appartenenza: Già nel 1993 è stata introdotta una norma sugli impianti termici degli edifici ai fini del risparmio energetico. Da quel momento il territorio italiano è stato suddiviso in sei zone climatiche che indicassero i valori medi della temperatura e le relative disposizioni da seguire. Milano, ad esempio, appartiene alla zona E, una fascia più critica a livello climatico che ha, quindi, meno limitazioni di Roma, che si trova nella fascia D o di Napoli, collocata in fascia C. È indispensabile seguire queste disposizioni e non consumare più di quanto sia necessario per la propria zona climatica.

6. Modificare il proprio comportamento abituale: Spesso è l’utente stesso la causa del proprio male: aprire le finestre a qualsiasi ora del giorno, asciugare i panni sul termosifone, non avere idea dei propri consumi medi mensili sembrano piccolezze, ed invece tenere un comportamento più responsabile e attento agli sprechi può generare da sé un risparmio sul conteggio finale dei costi di riscaldamento pari al 20%. Ovviamente negli edifici di nuova costruzione, il comportamento dell’utente ha un maggiore effetto sul consumo energetico che in edifici di costruzione meno recente poiché la coibentazione e gli impianti di riscaldamento sono molto più efficaci.