Il green data center di In-Site sfrutterà l’energia geotermica

Sorgerà tra le colline toscane il complesso completamente ad impatto CO2 “zero”.

green Data Center

Energia geotermica prodotta a Larderello (PI), sito tra i maggiori produttori di energia geotermica a livello mondiale: ecco il cuore del primo Data Center ecosostenibile italiano. Sorgerà tra le colline toscane il complesso completamente ad impatto CO2 “zero”. Al suo progetto lavorerà la società di ingegneria integrata In-Site, specializzata nella progettazione e realizzazione di infrastrutture complesse, grazie a tecnologia e attenzione per l’efficienza energetica.

Green Data Center, il progetto

Nel progetto del nuovo Data Center, questa fonte di energia rinnovabile e pulita – ricavata dal calore naturale della terra – servirà sia per il raffreddamento delle sale server sia per alimentare i server e i dispositivi primari e di backup, abbattendo le elevate temperature che queste apparecchiature raggiungono per l’elaborazione dei dati, il tutto a costi di molto inferiori a quelli generati dall’utilizzo dell’energia elettrica tradizionale.

Un progetto italiano, ambizioso, promosso dalla start-up innovativa Geoveda, che ha lo scopo di realizzare Green Data Center, raffreddati ed alimentati interamente con energie rinnovabili, e affittare o rivendere questi spazi ad operatori IT per ospitare server dati ed applicazioni. Tre le fasi di realizzazione dell’intero progetto: la prima, del valore di circa cinque milioni di euro, prenderà il via a breve e vedrà In-Site impegnata nei prossimi mesi al progetto.

In Site

Pietro Matteo Foglio, CEO & Founder di In-Site
Siamo orgogliosi di essere parte attiva in quello che sarà il primo green Data Center in Italia e di contribuire con le nostre conoscenze e competenze a dare vita a un sistema che, una volta a regime, potrà essere anche esportato in altre aree geotermiche. All’industria oggi è richiesto di trasformare la propria operatività in un’ottica di sostenibilità. Anche per i Data Center vale lo stesso: siamo di fronte a una rivoluzione che non deve essere solo digitale ma anche ecologica.