Gruppo CAP e la torre dell’acquedotto di Santo Stefano Ticino

Gruppo CAP e la torre dell’acquedotto di Santo Stefano Ticino

 

Grazie a un accurato restauro e alla fattiva collaborazione del Gruppo CAP torna in piena attività il serbatoio realizzato all’inizio degli anni ‘70.
I lavori sono stati avviati lo scorso gennaio e sono terminati proprio in questi giorni, grazie a un investimento di circa 225mila euro. Il serbatoio, alto quasi 37 metri e che contiene circa 100mila litri d’acqua, è stato completamente ristrutturato, e l’intervento ha coinvolto anche l’area circostante dove si trova il pozzo. Da qui 30 litri di acqua potabile al secondo vengono prelevati a circa 80 metri di profondità per raggiungere tutte le case del paese, grazie a oltre 23 chilometri di rete idrica comunale.

Il Sindaco Dario Tunesi e l’Assessore all’Ambiente, Alessio Zanzottera
L’Amministrazione comunale esprime la sua soddisfazione per la buona riuscita del progetto, realizzato grazie alla fattiva collaborazione del Gruppo CAP, che ha ridato vita a uno dei simboli della nostra cittadina. Ancora una volta si è potuto dimostrare che quando si lavora insieme, per il bene pubblico, i risultati sono certi. Questa è anche l’occasione per ricordare a tutti quale bene prezioso sia l’acqua. Cogliamo pertanto l’occasione, vista la stagione calda ormai iniziata, per sensibilizzare tutti i cittadini al corretto uso dell’acqua, evitando lo spreco di questa risorsa unica.

I serbatoi pensili, più comunemente noti come torri degli acquedotti, sono parte del panorama dei nostri territori, siamo ormai abituati a vederli nel paesaggio, quando percorriamo le strade del Milanese, perché spiccano in altezza sulle altre costruzioni e connotano un territorio che deve tanto alla presenza dell’acqua e alla storia della sua gestione. La forma stessa di queste torri le espone però all’usura del tempo, e impone un’attenzione particolare alla loro sicurezza statica. Per questo Gruppo CAP tiene costantemente sotto controllo queste strutture delicate, programmando interventi di restauro conservativo dove necessario.

Alessandro Russo, presidente di Gruppo CAP
Pochi lo sanno, ma i serbatoi sono tra le opere più importanti negli acquedotti. Sono degli invasi artificiali destinati all’accumulo temporaneo e al successivo rilascio controllato dell’acqua in base alle richieste del sistema idrico.
…E in più sono diventati simboli nell’immaginario dei cittadini e appartengono ai nostri territori non meno della forma stessa delle colline, delle valli e delle pianure.

Il serbatoio deve quindi poter accumulare nelle ore di minor consumo, e particolarmente durante la notte, le acque che arrivano dai pozzi e restituirle durante le ore di consumo superiori alla media, in modo da fronteggiare le richieste delle ore di punta. Inoltre il serbatoio serve a garantire la stabilità della pressione nella rete: sollevando l’acqua, prima di immetterla in rete, si mantiene costante la pressione e si ottimizza il funzionamento delle pompe, consentendo anche risparmi energetici.