Vaillant e UniMI, The green evolution e l’impronta ambientale

Vaillant e UniMI, The green evolution calcola l’impronta ambientale

L’App in grado di calcolare le emissioni di CO2 per ogni utente arricchisce The green evolution, il box d’idee per la tutela ambientale adottato da Vaillant.
“Scopri la tua impronta” è lo slogan proposto dall’azienda per promuovere l’applicazione sviluppata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano che permette ad ogni consumatore di calcolare le proprie emissioni di CO2, il tutto attraverso un questionario anonimo. Il progetto persegue l’obiettivo di istruire i cittadini a compiere azioni ecosostenibili al fine di preservare la natura e il mondo.

Il Prof. Alessandro Banterle, Direttore del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali di UniMI, sottoscrive come agli occhi dei consumatori, la questione della tutela ambientale sia nodale e come ci sia effettiva preoccupazione sui fenomeni d’inquinamento che caratterizzano la contemporaneità. Non sono le decisioni in ambito politico-governativo a determinare l’evoluzione delle condizioni ambientali, è invece importante l’atteggiamento e il comportamento di ciascun cittadino. Ad oggi, l’obiettivo principale è quello di divulgare le pratiche più sostenibili per la salvaguardia del pianeta.

Vaillant e UniMI, The green evolution e l’impronta ambientale

Gherardo Magri, AD di Vaillant Italia, interviene per sottolineare come nella catena di comportamenti virtuosi per la tutela si devono inserire anche le aziende. Vaillant, guidata dalla casa madre tedesca, sente come cruciale la salvaguardia dell’ambiente e per questo la divisione italiana ha sviluppato “The green evolution”, un’agenda in grado di raccogliere una serie di iniziative utili per raggiungere l’obiettivo.
Dalla riqualificazione degli spazi della sede storica milanese, fino alla sostituzione della flotta di autoveicoli con mezzi ibridi, l’azienda agisce concretamente per la diminuzione delle emissioni, e al contempo si fa promotrice di una serie di azioni utili alla sensibilizzazione degli utenti.

Vaillant si propone dunque una duplice missione: garantire il comfort ai propri clienti e salvaguardare il pianeta con dispositivi (caldaie e pompe di calore in primisi) che si stanno evolvendo per diventare sempre più efficienti e meno inquinanti.

Il Prof. Maurizio Maugeri, con Cattedra in Fisica dell’Atmosfera presso UniMI, evidenzia come il cambiamento climatico sia sempre più evidente. Per la riduzione dei livelli di CO2 è fondamentale produrre zero emissioni fino al 2050, in quanto ogni molecola inquinante pervade l’atmosfera per secoli.

L’applicazione presentata alla stampa è stata sviluppata da un gruppo di lavoro composto da docenti interni all’università, tra cui esperti di comunicazione. Il questionario è suddiviso in differenti sezioni. La prima riguarda l’analisi dell’immobile in cui il consumatore risiede, con un calcolo delle metrature e l’indicazione della tipologia edilizia, per poi passare a un’analisi della caldaia installata nel complesso. Nel secondo punto si analizza l’illuminazione della casa, con una serie di quesiti volti ad indagare il numero e la tipologia di sorgenti luminose, oltre a una quantificazione temporale approssimativa di funzionamento giornaliero di ogni singola lampadina, al fine di calcolare il consumo elettrico.
In seguito, si rilevano le tipologie di elettrodomestici e il loro utilizzo settimanale. Non finisce qui, l’analisi mette a fuoco i chilometri percorsi con i vari mezzi di trasporto, pubblici o privati, da parte di ogni utente, con una scala temporale annuale. Infine, si presta attenzione alle abitudini alimentari e allo smaltimento dei rifiuti in ogni nucleo famigliare.
Al termine di ogni simulazione, il software è in grado di mostrare un confronto con il valore medio di consumo di CO2 su scala nazionale e europea.

L’idea Vaillant e l’App messa a punto vanno nella direzione della salvaguardia ambientale e della sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese. Comprendere lo stile di vita delle persone attraverso la raccolta dei dati statistici da condividere con il mondo universitario è certamente il primo passo per intraprendere future azioni mirate ed efficaci.