Legambiente e Rete Mobilità Nuova: per una nuova società è necessario cambiare le abitudini

Preservare le risorse del nostro pianeta è da sempre una missione per Legambiente che, in quest’ottica, sostiene le iniziative in questa direzione. 

È necessario, se vogliamo vivere in città meno inquinate, cambiare le nostre abitudini in ambito di mobilità. Molte ricerche hanno indicato come sia possibile diminuire l’inquinamento delle città, semplicemente rinunciando alle auto e intensificando la mobilità a piedi o con i mezzi pubblici. Legambiente sostiene la Rete Mobilità Nuova e aderisce alla manifestazione del 4 maggio prossimo che a Milano coinvolgerà pedoni, pedali e pendolari.

In vista dell’appuntamento milanese, “abbiamo calanderizzato due iniziative: il 3 maggio a Milano presentiamo uno studio sulle principali città italiane che traccia l’evolversi della domanda di mobilità da parte dei cittadini e la risposta delle pubbliche amministrazioni negli ultimi venti anni. Dobbiamo ancora elaborare tutti i dati, ma posso anticipare che la risposta è stata pessima – spiega Alberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente e uno dei portavoce della Rete – in contemporanea con la manifestazione, in decine di cittá italiane, invitiamo le amministrazioni a favorire percorsi casa-scuola non motorizzati per i bambini – aggiunge Fiorillo – il nome dell’iniziativa è ‘Vado a scuola con gli amici – con il bus, a piedi e in bici’ e si parte da un dato folle: ogni mattina cinque milioni di italiani accompagnano in macchina i figli a scuola, e di questi l’85% abita a meno di dieci minuti a piedi dalla scuola”.

“Ci sono dei temi multidimensionali, che fanno cioè sentire gli effetti dei risultati positivi non solo su un ambito circoscritto, ma anche su tanti altri settori dell’ambiente urbano e del territorio italiano, e la mobilità è uno di questi – spiega Fiorillo – Se riuscissimo ad avere una mobilità radicalmente diversa da quella attuale, potremmo migliorare la qualità dell’aria, la fruibilità dei monumenti, ridurre il consumo di suolo, puntare su un’agricoltura di vicinato e su centri urbani più accessibili per disabili e per bambini, ridurre le emissioni di gas serra”.