EMOTIONway: intervista a Sandra Sodini, Direttrice del GECT

Progetti come EMOTIONWay sono capaci di integrare la mobilità sostenibile con la promozione dei siti di interesse naturalistico e culturale.

Emotionway

Sandra Sodini, Direttrice del GECT Euregio Senza Confini, che ci racconta il contesto e le aspettative derivanti dal progetto di mobilità green EMOTIONway.

– Quanto impatteranno in futuro progetti come questo?

Il progetto EMOTIONWay è nato con l’obiettivo di creare la Rete transfrontaliera delle Ciclovie e dei Cammini delle Alpi Orientali (la RECAO), la prima rete di mobilità sostenibile a cavallo del confine tra Italia ed Austria, rafforzando l’intermodalità bici+treno e bici+bus e integrando la rete di ciclovie e cammini con la rete ferroviaria ed il trasporto pubblico locale del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto, della Carinzia e della Provincia Autonoma di Bolzano e attivando nuovi servizi transfrontalieri di trasporto pubblico locale per colmare i missing links individuati per portare progressivamente a completamento la Rete.

La RECAO è promossa quale nuovo prodotto turistico transfrontaliero incentivando la nascita e/o il miglioramento dei servizi al turista (attivazione dei treni storici, supporto alla nascita di nuovi servizi di pernottamento, ristorazione, riparazione bici, ecc.) stimolando la destagionalizzazione dei flussi turistici e lo spostamento di flussi di traffico da gomma a mezzi di trasporto sostenibili e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2.

Progetti come EMOTIONWay, capaci di integrare la mobilità sostenibile con la promozione dei siti di interesse naturalistico e culturale meno conosciuti in un’area ampia, transfrontaliera, a cavallo tra 2 Paesi diversi e 4 regioni, possono porsi come modello per future iniziative.

Tutte le ciclovie della RECAO sono previste dai Piani per lo sviluppo della mobilità ciclistica delle regioni interessate dal progetto e sono in gran parte realizzate. Il progetto quindi si colloca in linea con le pianificazioni regionali e grazie al database transregionale, che verrà aggiornato annualmente anche dopo il termine di conclusione del progetto, offrirà informazioni e dati per rafforzare lo sviluppo della rete e dei servizi nelle diverse regioni anche in futuro.

Il modello EMOTIONWay potrà essere riapplicato in altre aree con caratteristiche geografiche simili ovvero caratterizzate da (i)la presenza di ciclovie non completamente interrelate e (ii) la presenza di aree montane. Questi elementi rendono infatti necessario, per superare i vincoli fisici del territorio, intervenire con sistemi di intermodalità per collegare ciclovie che non possono unirsi direttamente.

In secondo luogo i prodotti ed i risultati potranno essere applicati al di fuori del presente progetto poiché il metodo di lavoro congiunto sperimentato dalle amministrazioni e dagli enti turistici partners potrà essere applicato da (i) altre organizzazioni/regioni anche al di fuori di progetti finanziati da fondi europei quale best practice metodologica di lavoro tra amministrazioni transfrontaliere per la realizzazione di altri collegamenti a cavallo di un confine e (ii) altre organizzazioni/regioni per la promozione turistica di altre aree transfrontaliere attraversate da ciclovie.

In terzo luogo, il progetto propone un modello virtuoso che può essere riutilizzato per la creazione di itinerari ciclabili funzionali non solo alla promozione turistica ma anche alla fruizione da parte delle stesse popolazioni locali che possono così vivere il loro territorio in modo più lento e sostenibile. I risultati del progetto potranno pertanto essere utilizzati da altre regioni interessate a: i)riapplicare le soluzioni intermodali sperimentate per stimolare l’utilizzo della bicicletta e in generale dei trasporti pubblici anche per i pendolari, ii)riproporre i servizi bike friendly per stimolare lo sviluppo di nuove nicchie di attività e l’avvio di nuove imprese in altri territori poiché piste ciclabili su lunghe distanze possono portare a una crescita della domanda di accoglienza e servizi soprattutto alle piccole comunità normalmente ignorate dai turisti in automobile.

– Quale risposta c’è da aspettarsi dalle realtà interessate presenti sul territorio?

Il miglioramento dei collegamenti e della visibilità delle destinazioni ottenuti con la costruzione della Rete delle Ciclovie e dei Cammini delle Alpi Orientali (Recao) ci si aspetta che porteranno a un incremento della domanda di accoglienza e di servizi soprattutto nelle piccole località e comuni normalmente non attraversate dai turisti in automobile (es.servizi di pernottamento, ristorazione, riparazione bici, ecc.). Il progetto ha previsto pertanto di affiancare il territorio – attraverso processi partecipativi – per migliorare la qualità dei servizi al turista e stimolare l’avvio di nuove attività di impresa anche attivando servizi ancora mancanti in alcune aree (es. strutture di gestione aree naturalistiche, bici grill, ecc).

Sono già stati organizzati interviste ed incontri con i singoli operatori economici locali e potenziali nuovi imprenditori sia italiani che austriaci, due workshops che hanno visto la partecipazione di circa 80 imprese dei diversi territori sul tema del miglioramento della qualità dei servizi nella filiera di servizi turistici, la gestione dell’innovazione per la creazione di nuove offerte di servizi e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. È in fase di organizzazione un altro workshop in tema di sostenibilità dedicato a imprenditori o potenziali nuovi imprenditori e si prevede la partecipazione on line di circa 200 stakeholders.

Oltre alle imprese dell’area transfrontaliera anche i cittadini sono stati coinvolti in fase attuativa del progetto nel corso dell’edizione “Treni storici” del 2019, quando è stata condotta una rilevazione sul grado di soddisfazione degli utenti mediante somministrazione di un questionario anonimo.

Sono stati intervistati mediamente 200 passeggeri a viaggio per un totale di 3.716 questionari somministrati, e, dai dati rilevati, è emerso che la percentuale di gradimento generale del servizio oscilla dal 95% al 100%. Di media, il 71% dei viaggiatori ha dichiarato di non aver visitato in precedenza le località raggiunte e il 91% degli intervistati ha confermato di voler riprendere il treno storico in futuro.

EMOTIONWay

Le Amministrazioni coinvolte come partners garantiranno inoltre che i prodotti e i risultati raggiunti avranno un effetto duraturo agendo su più livelli:

  • Sostenibilità del prodotto turistico: il lavoro di attivazione di processi partecipativi finalizzati alla creazione di nuovi servizi attraverso il coinvolgimento, non solo degli attori della filiera turistica tradizionale (ricettiva), ma anche di altre filiere produttive (artigianato, enogastronomia), per portare alla costruzione di un nuovo prodotto turistico collegato al cicloturismo come mezzo di conoscenza e valorizzazione del territorio. Tale prodotto verrà integrato nelle strategie di sviluppo turistico delle regioni coinvolte in maniera stabile e questo viene garantito dal diretto coinvolgimento nel partenariato dei soggetti che nei diversi territori si occupano della promozione turistica (Promoturismo FVG, Region Villach Tourismus, NLW Tourismus, Land Carinzia).
  • Sostenibilità dei collegamenti intermodali: la Rete Ciclovie Alpi Orientali attrarrà l’interesse dei cicloturisti e porterà ad un aumento dei flussi di cicloturismo nell’area. Questo flusso, che defluirà lungo tutte le ciclovie connesse con l’intermodalità, indurrà un maggiore interesse collettivo sia nel mantenimento che nella programmazione di ulteriori investimenti, successivi al termine del progetto, per una maggiore intermodalità. Le aziende di trasporto pubblico (alcune già coinvolte in qualità di partner associati) saranno prima di tutto motivate a mantenere in funzione tali servizi anche dopo il termine del progetto avendo attivato un’utenza ed una nuova domanda (come accaduto con il treno Micotra).
  • Sostenibilità istituzionale e delle imprese: le nuove realtà imprenditoriali che nasceranno a servizio della rete e/o per la gestione dei siti naturalistici garantiranno una prosecuzione dei servizi anche dopo la conclusione del Progetto.

– Mobilità sostenibile può significare tante cose. Come declinate questo concetto rispetto al progetto sviluppato?

EMOTIONWay sposa il concetto innovativo della cd. “mobility as a service” dove la mobilità è vista come servizio e non come infrastruttura e si basa sull’idea che in futuro si possa usare qualunque mezzo per raggiungere una destinazione senza più differenza tra gestori e tra dati. Il cambio di prospettiva è notevole perché pone l’intermodalità come punto di partenza, gli utenti (cittadini/imprese) al centro del nuovo sistema di mobilità, il settore pubblico come abilitatore della mobilità, piuttosto che come fornitore di servizi di trasporto.

In questa cornice, che fa di EMOTIONWay il primo progetto ITA-A a ragionare secondo questo nuovo paradigma, le sfide innovative sono:

  • Creare la prima rete di mobilità green transfrontaliera a cavallo di 2 Paesi e 4 regioni rafforzando l’utilizzo delle line ferroviarie: i servizi ferroviari esistenti (Micotra-Trenitalia (in FVG, Veneto e Alto Adige)-OBB in Austria) si sono dotati di specifici spazi dedicati al trasporto biciclette (30 bici su Caf, ca. 100 bici su Micotra, ecc.) e garantiscono il supporto intermodale lungo le principali direttrici della Rete in connessione con servizi bici+ bus già attivati o programmati. Nel 2018 e 2019 sono stati attivati anche servizi ferroviari con materiale storico finalizzati alla promozione del trasporto ferroviario e alla valorizzazione turistica del territorio, in relazione sia alla valorizzazione della ferrovia Sacile – Gemona quale ferrovia turistica, sia alle peculiarità storico ambientali degli altri contesti regionali serviti dalla ferrovia, ed in particolare delle località correlate alla Rete Ciclovie Alpi Orientali (ReCAO).
    L’offerta dei treni storici è sinergica a quella esistente a vantaggio dei pendolari e a servizio dell’intermodalità (a bordo treno sono trasportabili fino a 34 biciclette complessive). E’ stato registrato per il 2019 un fattore di riempimento del 78% a testimonianza del successo dell’iniziativa.
    Il programma dei servizi ferroviari con materiale storico per l’anno 2019 constava complessivamente di 26 treni programmati dal 31 marzo all’8 dicembre 2019 (11 con locomotiva a vapore). In occasione dei treni storici sono stati attivati anche degli shuttle-bus per portare dalle stazioni ferroviarie i turisti verso le località di interesse naturalistico e culturale meno note ai flussi turistici di massa;
  • Attivare nuovi servizi intermodali pilota per colmare i missing links e completare man mano l’interconnessione della rete: EMOTIONWay ha già attivato il servizio intermodale bike-bus “Venzone-Tolmezzo-Paluzza-Passo MC Carnico Kotschach / Mauthen” nell’estate 2019 e tra l’Ossiacher See Tarvisio e Kranjska Gora e il servizio intermodale Kötschach Mauhten – Thörl Maglern – Venzone e tra Kötschach- Mauthen e Paluzza e anche tra Tröpolach – Nassfeld – Pontebba nell’estate 2020. Nuovi servizi saranno programmati per il futuro nell’ottica di continuità del lavoro di completamento della interconnessione della Rete;
  • Aumentare l’attrattività dei territori nella direzione di un turismo dolce: la visibilità dei siti è aumentata non solo rendendoli raggiungibili con diverse modalità di trasporto green (bici-treno e bici-bus) ma anche attivando i treni storici e implementando soluzioni innovative di travel planner per coordinare gli orari del TPL nell’area transfrontaliera.