SEC Newgate ESG Monitor: indagine globale sui temi della COP26

6 italiani su 10 dichiarano che le loro decisioni d’acquisto sono influenzate dalle politiche di ESG, ma ritengono che governi e aziende facciano ancora troppo poco.

SEC-Newgate

SEC Newgate, società globale di consulenza per la comunicazione, ha condotto una survey in 10 Paesi tra Europa, America, Asia e Pacifico per un totale di oltre 10.000 intervistati, per indagare come le problematiche ambientali, sociali e di governance stiano influenzando l’opinione delle persone nei confronti di governi e imprese. Il tema sarà oggetto di discussione durante COP26.

SEC Newgate ESG Monitor, l’indagine

Lo studio SEC Newgate ESG Monitor mostra come le questioni ambientali, specialmente il cambiamento climatico, dominino le preoccupazioni dei cittadini, al punto che a livello mondiale più della metà dei cittadini consumatori afferma di essere disposto a boicottare le aziende con scarse attenzioni ai temi ESG e ritiene che gli impegni in tale ambito dovrebbero anzi essere regolamentati, con l’imposizione di sanzioni ove non fossero raggiunti gli obiettivi prefissati.

Lo studio ha rilevato che a livello globale ben sei persone su dieci hanno un alto livello di interesse verso tematiche ESG e che c’è una forte richiesta di sistemi coerenti e chiari di misurazione dei risultati. Inoltre, molti cittadini manifestano il desiderio che tutte le organizzazioni si assumano la responsabilità della sostenibilità delle proprie catene di approvvigionamento e del contributo alle comunità locali.

Fiorenzo Tagliabue, CEO e fondatore di SEC Newgate
La grande e crescente attenzione della comunità internazionale sui temi ESG rappresenta una sfida decisiva per le aziende e i governi di tutto il mondo.

Per l’attività che svolgiamo, finalizzata a proteggere e incrementare reputazione e business dei nostri clienti, ci troviamo nel crocevia fra mercato, politica, società e stiamo assistendo a un forte aumento della domanda di consulenza strategica e advocacy proprio relativamente a politiche e scelte legate all’ambito ESG, per accompagnare comunicazione e prassi di aziende e istituzioni in questo spazio critico.

È per questo che il 21 ottobre abbiamo lanciato il SEC Newgate ESG Monitor, la nostra prima iniziativa di thought leadership globale, con un dibattito internazionale che si terrà il 21 ottobre.

Lo scenario mondiale: clima e ambiente dominano il dibattito sull’ESG

Se il 61% degli intervistati afferma di essere molto interessato ai problemi relativi all’ambito ESG, il 52% manifesta una forte sensibilità verso l’ambiente. Fra le preoccupazioni, appare preponderante quella per il cambiamento climatico (24%), quindi per la difesa dell’ambiente naturale (10%), la gestione dei rifiuti (7%), l’inquinamento (6%) e la qualità dell’aria (5%).

Le decisioni prese in materia di ESG da parte di governi e istituzioni hanno ottenuto valutazioni in generale mediocri, pari a 5.5 su 10. Le valutazioni migliorano, invece, quando si considerano le performance ESG di organizzazioni no profit (mediamente 6.2 punti su 10), singoli individui (5.7) e società (5.7), valutate più positivamente.

Relativamente a governi e istituzioni, i fattori che maggiormente influenzano la percezione dei cittadini sulle iniziative ESG sono la governance (43%) e le azioni ambientali (35%), seguiti dagli interventi contro il cambiamento climatico, il comportamento etico e la trasparenza nel processo decisionale. Nel rating ESG complessivo delle aziende, le azioni ambientali sono invece ritenute le più importanti (49%), seguite dalla governance (28%) e dalle azioni sociali (23%). L’impatto maggiore viene da un uso responsabile e sostenibile delle risorse naturali e tendente verso l’obiettivo zero emissioni.

Ma il 76% degli intervistati afferma che le aziende potrebbero dedicare maggiore attenzione in materia di ambiente e più della metà concorda sul fatto che le istanze ESG dovrebbero essere regolamentate con sanzioni verso i contravventori e che, inoltre, sarebbe disposta a boicottare quelle aziende che mostrino scarse performance green.

Italia ai vertici mondiali in termini di interesse per le tematiche ESG

In Italia il livello di coinvolgimento è molto alto: l’80% degli intervistati afferma di essere fortemente interessato alle azioni del governo e delle imprese in materia di responsabilità ambientale e sociale; inoltre, il 62% dichiara che l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio influenza le scelte di acquisto dei consumatori.

Prioritarie risultano essere le questioni climatiche e ambientali, considerate dal 64% degli intervistati – a fronte del dato globale del 52% – uno dei principali problemi di cui governo e aziende dovrebbero occuparsi. Più nel dettaglio, le priorità identificate sono il cambiamento climatico (25%), le questioni ambientali in generale (14%) e le opportunità di lavoro (14%).

Severo il giudizio degli italiani sulle azioni ambientali del governo e delle aziende, ritenute insufficienti, con una valutazione media di 5.5 punti su 10 per entrambe, significativamente inferiori rispetto a quella degli altri Paesi del sondaggio. Al contrario, le organizzazioni no profit si aggiudicano il primo posto per le azioni ESG con un voto medio di 6.0, seguite dai singoli individui (5.6). Per migliorare la percezione complessiva dell’impegno di governi e aziende, i parametri principali sono le azioni contro il cambiamento climatico, l’agire nel miglior interesse della comunità a livello globale, la regolamentazione e politiche ambientali.

Quanto ai singoli settori, i più apprezzati per l’impegno ESG sono turismo, tecnologia e agricoltura, mentre il settore chimico, quello del trasporto aereo e quello minerario hanno ricevuto il punteggio più basso. Il trasporto aereo, insieme al settore energetico e ai servizi pubblici, interviene a influenzare significativamente la percezione generale delle performance ESG delle imprese: le compagnie aeree dovranno perciò prendere provvedimenti importanti se vogliono migliorare la propria reputazione e contribuire alla crescita di un mondo più green.