In Italia oltre il 76% di riciclo imballaggi nel 2024

Il superamento del 50% di riciclo della plastica anticipa i target UE 2025 e conferma l’efficienza di un sistema sempre più orientato all’economia circolare.

Il corretto trattamento degli imballaggi, CONAI a Ecomondo

Nel 2024 l’Italia ha riciclato il 76,7% degli imballaggi immessi sul mercato. Ossia circa 10 milioni e 700.000 tonnellate su un totale di oltre 13 milioni e 950.000 tonnellate. Una crescita di circa un punto percentuale rispetto al risultato 2023, quando le tonnellate di imballaggi destinati al riciclo hanno sfiorato i 10 milioni e mezzo.

In leggera crescita, nel 2024, anche i quantitativi di imballaggi riutilizzati. Già dal 2012 CONAI ha promosso agevolazioni e semplificazioni per favorire l’uso di imballaggi pensati per durare nel tempo. Lo scorso anno, oltre un milione e 240.000 tonnellate di imballaggi riutilizzabili sono stati regolarmente dichiarati al Consorzio, in aumento di oltre 20.000 tonnellate rispetto al 2023.

È la fotografia che, come ogni anno, CONAI scatta sulla situazione della gestione degli imballaggi nel Paese presentando la sua relazione generale.

Ignazio Capuano, presidente CONAI
In base ai dati il sistema è efficiente, con il consolidamento nel tempo di una rete di collaborazione tra imprese, istituzioni e cittadini. Aver superato il 76% di riciclo degli imballaggi è un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra, soprattutto se pensiamo che l’Europa ci chiede di raggiungere il 70% entro il 2030. Ma non possiamo fermarci qui. All’orizzonte ci attendono sfide complesse, come quelle legate alla direttiva SUP e all’implementazione del Regolamento europeo sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio. E naturalmente dobbiamo continuare a lavorare con le aziende per rendere sempre più diffuse le buone pratiche di ecodesign: è essenziale continuare ad affiancare il nostro tessuto imprenditoriale perché progetti e utilizzi imballaggi sempre più sostenibili e a ridotto impatto ambientale. Ma il mio auspicio è anche un altro: sempre più filiere di materiali devono entrare in flussi di economia circolare solidi e ben organizzati, non solo quelle dei packaging.

I numeri in dettaglio

Nel dettaglio, in Italia hanno trovato una seconda vita più di 435.500 tonnellate di acciaio; 62.400 di alluminio; 4 milioni e 605.000 di carta e cartone; 2 milioni e 314.000 di legno; 1 milione e 131.000 di plastica tradizionale e 47.500 di bioplastica compostabile, per un totale di 1 milione e 179.000 tonnellate; e quasi 2 milioni e 103.000 di vetro.

Fra i balzi in avanti significativi, quello della filiera della plastica: nel 2024 è finalmente riuscita a superare il 50% di riciclo chiesto dall’Unione europea entro il 2025.

Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi a fine vita recuperati supera i 12 milioni di tonnellate: l’86,4% dell’immesso al consumo.

Simona Fontana, direttore generale CONAI
Meno del 15% degli imballaggi a fine vita non viene ancora recuperato nel nostro Paese. Considerando che gli imballaggi rappresentano circa l’8% dei rifiuti totali prodotti in Italia, si tratta di una quota davvero marginale. Resta ancora molto da fare, in ogni caso. Il superamento del 50% di riciclo della plastica – che si unisce così a tutti gli altri materiali nel raggiungere in anticipo i target 2025 – è un traguardo incoraggiante, ma non può essere considerato un punto d’arrivo. È fondamentale continuare a investire nel potenziamento delle raccolte differenziate e nella creazione di una cultura sempre più diffusa di economia circolare: più della metà degli imballaggi riciclati, del resto, arriva proprio dalle raccolte urbane, frutto della collaborazione dei cittadini. Ma un altro strumento da potenziare è quello della diversificazione contributiva: applicando contributi ambientali modulati in base alla riciclabilità degli imballaggi in plastica e carta, dal 2018 abbiamo più che dimezzato la presenza di pack non riciclabili sul mercato. Per questo, da luglio di quest’anno, abbiamo reso più incisiva la diversificazione per i compositi a base carta legando il contributo all’effettiva riciclabilità certificata.

Un quadro in cui continua a giocare un ruolo importante il lavoro svolto con i Comuni, attraverso l’Accordo Nazionale con ANCI. Nel 2024 sono stati quasi 7.400 i Comuni italiani che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile, affidandogli tutti o parte degli imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate. Una copertura della popolazione italiana che ha raggiunto così il 97%.

Gli imballaggi a fine vita conferiti dai Comuni al sistema CONAI sono cresciuti nel 2024 in tutte le macroaree del Paese, soprattutto al Centro (+6,2%) e al Sud (+5,1%). Numeri in crescita anche al Nord (+2,7%), trainati soprattutto da un aumento di carta e bioplastica compostabile.