
Il Lago d’Orta è al centro di un nuovo e ambizioso progetto di monitoraggio ambientale denominato “INTEGRARE, Qualità ambientale del Lago d’Orta, dagli immissari ai contaminanti emergenti”, presentato a Pella dall’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone insieme ai partner e realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo sul bando “Interventi Emblematici Provinciali“.
L’iniziativa è promossa dall’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, ente capofila del progetto e promotore del Contratto di lago del Cusio (all’interno di cui rientra anche questa iniziativa), che si occuperà delle attività didattiche e nel supporto di alcune fasi di campionamento delle acque. INTEGRARE coinvolge poi due importanti unità di Ricerca di Milano: il Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano (UNIMI) e i suoi specialisti con consolidate competenze nel campo dell’ecotossicologia, insieme all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
Quest’ultimo è un ente morale senza scopo di lucro, fondato nel 1961, che opera nella ricerca biomedica al servizio della salute pubblica, particolarmente specializzato nell’analisi di specifici inquinanti, come farmaci, droghe, prodotti per la cura personale e plasticizzanti. I dati prodotti dal biennio di ricerca saranno condivisi con ARPA Piemonte, le Amministrazioni comunali e il Gestore delle Acque, per lo sviluppo di interventi mirati e per l’eventuale predisposizione di un piano di monitoraggio periodico. INTEGRARE si inserisce pienamente negli obiettivi delle recenti politiche ambientali europee, come la Direttiva Quadro sulle Acque e la Strategia sulla Biodiversità 2030, supportando la conservazione dell’ecosistema.
Sono previste iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza, dedicate alla conservazione dell’ecosistema, tra cui workshop, attività didattiche nelle scuole, eventi divulgativi, uscite di campionamento, conferenze e una mostra finale organizzata dall’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone per raccontare quanto realizzato durante lo svolgimento del progetto.
Monitoraggio di contaminanti emergenti e delle mircoplastiche nelle acque del Lago
Nel quadro di una valutazione ambientale integrata, verranno monitorati sia i contaminanti emergenti derivanti da attività industriali e domestiche (farmaci, prodotti per la cura personale, disinfettanti, plasticizzanti, surfattanti, perfluorati) sia le microplastiche presenti nelle acque del Lago. Parallelamente, un’attenzione particolare sarà dedicata allo studio delle microplastiche, per comprenderne la loro distribuzione e le caratteristiche.
Camilla Della Torre professoressa associata del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano
Questa attività consiste in una caratterizzazione quali-quantitativa delle plastiche negli immissari del lago e mira a identificare e classificare i detriti plastici in base a dimensione, forma, colore e composizione chimica, utilizzando uno spettrometro infrarosso a trasformata di Fourier. Inoltre in relazione al recente studio da fatto di Legambiente per quanto riguarda la contaminazione di plastiche del Lago d’Orta, specifico che i dati confermano che il Lago non ha una contaminazione da plastiche preoccupante. Le analisi presentate confermano la presenza di una microplastica per metro cubo d’acqua, un livello paragonabile se non inferiore rispetto a quanto presenti in altri laghi italiani ed europei.
L’uso della cozza di lago come bio-sentinella tecnologica per il monitoraggio ambientale
La cozza di lago Unio Elongatulus, una specie nativa e protetta di cui si conferma la ricomparsa e ricolonizzazione del lago già a partire dal 2014, si è già rivelata, tramite studi ad hoc, fondamentale per la depurazione delle acque e il miglioramento dei fondali, agendo come “bioaccumulatore” di contaminanti ambientali presenti nella colonna d’acqua. La cozza di lago è anche un efficace biosensore in quanto in grado di fornire risposte biologiche misurabili in risposta alla presenza di tali contaminanti.
Il progetto ambientale RisOrta, presentato e sviluppato tra 2023 e 2024, ha già dimostrato la capacità di questa specie di ripopolare le acque del Lago d’Orta oltre all’utilità nel biomonitoraggio in tempo reale dello stato ecologico del lago. Il progetto INTEGRARE intende completare queste attività realizzate col bivalve, estendendo lo studio a più aree del lago e a nuove classi di contaminanti.
Verrà infatti organizzato, utilizzando le cozze Unio elongatulus, un monitoraggio innovativo tramite un elettrocardiografo in grado di rilevare il battito cardiaco della cozza in tempo reale e il suo stato di salute della cozza. Questo verrà abbinato all’analisi obiettiva dei molluschi per il controllo della presenza di contaminanti emergenti e dell’inquinamento da plastica.
Camilla Della Torre
Lo studio delle stato di salute dei bivalvi sarà svolto a cura del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano. Lo studio verrà realizzato mediante la posa di gabbie contenenti le Unio elongatulus provenienti dal Lago Maggiore, opportunamente depurate, in sei stazioni del Lago d’Orta identificate in base al potenziale diverso impatto antropico. Dopo un anno circa le cozze saranno analizzate per valutare il profilo della contaminazione e il loro stato di salute, confrontandole con le cozze residenti native per capire anche se vivere all’interno del lago può determinare degli adattamenti che si fissano a livello genetico nel tempo.
Saranno invece i ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano a occuparsi dell’analisi della presenza di contaminanti emergenti grazie a strumentazioni all’avanguardia per l’analisi chimica ad alta risoluzione.
Quelle utilizzate sono metodologie di studio non ancora ampiamente applicate in progetti di biomonitoraggio degli ecosistemi lacustri; aspetto che rende il progetto INTEGRARE un caso di rilievo.