Expo 2015 adotta la carta per l’ambiente di ANACI

transizione ecologica

L’Associazione Nazionale degli Amministratori di Condominio traccia le linee guida della Carta per L’Ambiente recentemente presentata, in occasione del secondo meeting interregionale Nord Ovest Lombardia 2015.

Tra gli obiettivi, la promozione della casa sostenibile, la creazione di un nuovo concetto di “costruire”, e l’incentivazione a politiche di risparmio dei consumi energetici riducendo il metabolismo delle città.
Ispirata alla Carta di Milano, la Carta per L’Ambiente di ANACI ha l’obiettivo di indicare una vera e propria road-map per migliorare concretamente la qualità dell’abitare e l’ambiente nel quale viviamo, attraverso l’impegno concreto di chi ogni giorno si occupa professionalmente delle case, della loro cura e del loro miglioramento. I building manager italiani ed europei, sottoscrivendo la Carta, si impegnano infatti a promuovere, sviluppare, incrementare tutte le attività pubbliche e private, incentivare movimenti culturali e accademici per lo sviluppo per un nuovo life-concept, volto al miglioramento dell’abitare nel rispetto dell’uomo e del nostro Pianeta.

La Carta per l’Ambiente di ANACI è stata consegnata ieri 24 settembre al Sottosegretario a Expo Fabrizio Sala a Expo 2015 presso il padiglione Pianeta Lombardia dal Presidente nazionale di ANACI Francesco Burrelli e dai delegati regionali.

Ma ecco i dieci punti della Carta per l’Ambiente:

1. ABBASSARE IL METABOLISMO URBANO DELLE NOSTRE CITTÀ
Per ottenere la riduzione dell’impatto ambientale nelle nostre città dobbiamo modificarne il metabolismo urbano, attraverso una riduzione significativa dei flussi di energia che entrano e di conseguenza delle dissipazioni termiche che si manifestano una volta che l’energia è utilizzata.
Può essere ridotto in modo significativo il consumo di energia nei diversi settori facendo una politica di risparmio sul riscaldamento e condizionamento degli edifici, per la mobilità, e nei settori industriali, promuovendo il prevalente utilizzo di fonti di energia rinnovabili, passando per esempio da un’economia degli idrocarburi a un’economia basata prevalentemente sull’energia solare come le “solar city” già realizzate in Europa e nel mondo. Il traguardo deve essere quello di arrivare a sviluppare un’economia che non è semplicemente green, ma, tendendo a ridurre le intermediazioni e le distanze produzione/consumo e quindi i costi ambientali ed economici, sia realmente a “chilometro 0”, un requisito sempre più richiesto nei capitolati e nelle gare di progettazione.

2. PROMUOVERE LA CASA SOSTENIBILE
La “casa sostenibile” è un edificio progettato, costruito e abitato seguendo una filosofia ecologica che rispetta l’uomo e l’ambiente.
Impiegando materiali certificati da un “ciclo di vita non inquinante” e considerando parametri quali la riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti alternative; domotica e building automation; arredamento ecologico/ergonomico; eliminazione delle barriere architettoniche; integrazione ambientale e paesaggistica del costruito; gardening bio-ecologico; sicurezza strutturale, impiantistica.

3. DIFFONDERE UNA NUOVA CULTURA DEL COSTRUIRE
È necessario ripensare la dinamica d’uso delle risorse e dei materiali energetici, per arrivare a un mutamento radicale e su vasta scala delle tecniche costruttive, dei modi di vivere e quindi dell’abitare, attraverso attività di divulgazione improntate secondo le linee-guida dell’edutainment rivolte particolarmente alle giovani generazioni.

4. ISTITUIRE UN CATASTO ENERGETICO
Istituire delle certezze per la certificazione energetica delle abitazioni, attraverso parametri omogenei su tutto il territorio (semplici, coerenti, facilmente verificabili), costituendo un “Catasto Energetico” per migliorare le prestazioni degli edifici, garantendo i cittadini e fornendo credibilità attraverso controlli indipendenti e relative sanzioni.

5. PROMUOVERE IL CONDOMINIO SICURO
Garantire la sicurezza di ogni condominio deve diventare un diritto primario di tutti i cittadini, e un’esigenza per la corretta convivenza civile nelle aree urbane. In questo senso, dovrebbero essere introdotte misure innovative quali:
– L’istituzione dell’obbligo del libretto antisismico e geologico per tutti gli edifici esistenti, e aggiornarlo per le costruzioni future. Prevedere una assicurazione obbligatoria per ogni immobile e condominio, che consideri i suddetti rischi.
– L’introduzione e la diffusione in ogni condominio di strumenti salvavita come il DAE, il defibrillatore semiautomatico, rimanendo l’edificio residenziale il luogo con la maggior percentuale di casi di arresto cardiocircolatorio.
– L’introduzione nei Paesi della CE di una targa identificativa dei parametri relativi al consumo energetico e alla sicurezza, che possa essere identificata e aggiornata con i più semplici sistemi informatici via web.

6. PROMUOVERE POLITICHE DI AGEVOLAZIONE E DETRAZIONE FISCALE E ACCESSO AL CREDITO
Rendere permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica, sicurezza antisismica e idrogeologica per un ordine di tempo di almeno 4-5 anni, innescando un circolo virtuoso per il settore delle costruzioni, e creando benefici non solo per i cittadini, ma per l’intero Paese. Sul fronte dell’edilizia pubblica, è essenziale la creazione di un Piano Nazionale per coordinare interventi e risorse nelle città da parte di Ministeri e Regioni. Per iniziare questo cambiamento nell’edilizia pubblica e privata bisognerà stabilire degli indicatori di prestazione per selezionare gli interventi di riqualificazione che possono essere finanziati e realizzati in maniera efficace, in modo da concentrare le risorse su quelli capaci di ottenere una reale riduzione dei consumi energetici. Introdurre infine un fondo nazionale/europeo di finanziamento, che coinvolga capitali pubblici e privati (banche, imprese, Cassa Depositi e Prestiti, Camere di commercio, Fondazioni), per fornire una risposta a quelle famiglie che non hanno i requisiti per accedere ad un alloggio pubblico ma che sono anche in difficoltà per acceder alle abitazioni sul mercato.

7. INTRODURRE I CERTIFICARTI BIANCHI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA
I “certificati bianchi”, detti anche “Titoli di Efficienza Energetica”(TEE), sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici reali negli usi finali di energia tramite interventi e progetti di incremento di efficienza energetica, che consentirebbero di sfruttare al meglio le risorse comunitarie e nazionali per finanziare gli interventi.

8. FAVORIRE LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA DEL CONDOMINIO
ella gestione dei condomini ogni anno si spende, secondo un’indagine CRESME, 90 miliardi di euro nella manutenzione straordinaria e circa 42 miliardi di euro nella manutenzione ordinaria, di cui il 62% nel recupero edilizio, e le previsioni portano ad un trend costante o in aumento. Si dovrebbe quindi prevedere la manutenzione programmata degli immobili con indicatori di qualità, che consentano alla compagnia assicurativa di valutare stabili con regolare manutenzione rispetto a quelli fatiscenti.

9. DIFFONDERE IL VALORE DEL RATING IMMOBILIARE
L’innovazione, la green quality e la sicurezza rappresentano il valore che, attraverso gli interventi di riqualificazione o i nuovi approcci al costruire, viene trasferito agli edifici, che può essere verificato attraverso protocolli di controllo quali BRaVE, ITACA, LEED, ABITARE BIOTECH, che consentono di determinare il rating immobiliare. Gli Amministratori condominiali possono promuovere e favorire una politica di efficentamento, di riduzione dei costi di gestione, di maggior sicurezza e di incremento del Rating Immobiliare, per consentire una elevata sostenibilità degli interventi, garantendo così un indice di convenienza e un miglior comfort abitativo.

10. ISTITUIRE LA CARD EUROPEA DI PROFESSIONALITÀ
I Partner europei, presenti all’Expo, sono sicuramente sensibili a tutti i temi trattati e sicuramente sono favorevoli a effettuare un percorso comune che, veda sommare i nostri sforzi, le nostre idee, i nostri investimenti per avere un’Europa unita non solo nella moneta, ma anche nello sviluppo economico e negli obiettivi strategici e poter competere così con le altre grandi potenze. In questo senso, sarà opportuno promuovere una CARD EUROPEA di riconoscimento per quei professionisti che nei paesi aderenti applicano le procedure condivise. I risultati che ANACI e CEPI/CEI possono raggiungere condividendo delle “linee guida” condivise, cioè precise procedure su argomenti di importanza europea, sono di valore strategico, non solo per le cifre in gioco: in Italia gli edifici censiti sono circa 11 milioni, concentrati soprattutto nelle grandi città e complessivamente totalizzano circa 28 milioni di unità immobiliari.