Riqualificazione energetica: Stati Generali per edifici

Rete Irene e partner industriali mostrano come la riqualificazione energetica possa generare risparmi e migliorare comfort e sicurezza degli edifici.

Riqualificazione energetica

Si è svolta presso BASE Milano la seconda edizione degli Stati Generali del Rinnovamento Energetico, promossa da Rete Irene, network di 15 aziende italiane e 8 partner industriali specializzati nella riqualificazione energetica degli edifici. L’evento ha riunito istituzioni, imprese, professionisti e stakeholder del settore per affrontare in modo operativo le sfide della transizione energetica nel patrimonio edilizio esistente.

Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene
Agli SGRE 2025 ancora una volta Rete Irene ha assunto una posizione forte e chiara sul proprio mercato di riferimento, supportando professionisti ed industrie e mettendo al centro della propria agenda tutti gli elementi chiave per poter governare il mercato e trasformare le occasioni in opportunità: incentivi, conto termico 3.0, gestione dell’energia, direttiva EPBD, attenzione all’ambiente, cura del valore patrimoniale delle famiglie e strumenti di finanza innovativi. Questi gli argomenti principali trattati e approfonditi oggi con il chiaro ed unico obiettivo: il rinnovamento energetico e sismico del patrimonio edilizio esistente deve tornare al centro del dibattito e del dialogo con le nostre istituzioni. Oggi la filiera ha dato un segnale forte ed ha fatto comprendere la sua rilevanza a supporto del futuro dell’intero paese.

Dal canto suo, nel quinquennio 2021-2025 Rete Irene ha realizzato 230 interventi di rinnovamento profondo per un valore economico totale degli interventi di riqualificazione energetica e sismica pari a 297 milioni di euro, che producono ogni anno un risparmio complessivo di energia primaria da fonti fossili per 32,6 milioni di kWh.

Nel corso della tavola rotonda si è parlato anche del tema dell’incapienza fiscale o funzionale e gli strumenti per superarla, tra i quali è stata citata la cessione del credito. Ciò che è emerso è che stante le attuali regole di Eurostat gli strumenti della cessione e dello sconto in fattura non saranno più recuperabili. Al contrario, si potrebbe pensare a un nuovo e diverso meccanismo per affrontare questa criticità che sia compatibile con i vincoli esistenti.

I temi trattati

La giornata è proseguita con un confronto, sulle condizioni sistemiche che impongono il cambiamento, sottolineando l’urgenza di superare l’attuale instabilità delle regole e di cogliere le opportunità offerte dalla nuova direttiva EPBD e dal Conto Termico 3.0. Quest’ultimo rappresenta una misura strutturale di sostegno agli interventi di efficientamento energetico, con contributi a fondo perduto destinati a pubbliche amministrazioni, privati e terzo settore, e massimali di spesa annua cumulata che raggiungono i 920 milioni di euro.

Durante i lavori sono stati presentati casi concreti di riqualificazione energetica sia nel residenziale privato sia nel terzo settore, con testimonianze di amministratori, tecnici e rappresentanti di fondazioni e associazioni. Gli interventi hanno evidenziato come la combinazione di detrazioni fiscali e incentivi possa rendere economicamente vantaggioso il rinnovamento degli edifici, generando risparmi energetici fino al 58% e migliorando il comfort abitativo. Ampio spazio è stato dedicato anche alla qualità degli interventi, certificata attraverso il protocollo CasaClima, che garantisce una riduzione significativa del fabbisogno energetico e la conformità ai criteri di sostenibilità europei.

Un ruolo di primo piano è stato riservato agli interventi a favore del terzo settore, che hanno rappresentato una delle testimonianze più significative dell’edizione 2025. Fondazioni, associazioni e realtà non profit hanno illustrato come, grazie alla combinazione di detrazioni fiscali e incentivi, sia stato possibile realizzare interventi di riqualificazione energetica di grande impatto sociale ed economico. Tra i casi più emblematici, la RSA Bellani di Monza e la Croce Rossa di Bergamo hanno conseguito risparmi energetici superiori al 50%, con 4.890 metri quadri di superfici coibentate, la sostituzione di centinaia di serramenti e l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo. Anche la Casa Cambiaghi di Monza ha beneficiato di un risparmio energetico del 40%, dimostrando come la qualità degli interventi possa tradursi in un miglioramento concreto del benessere per le persone più fragili e per le comunità. Inoltre, l’intervento all’Istituto Geriatrico Vergani e Bassi di Gorgonzola, ha permesso una riduzione del fabbisogno energetico del 66% e un significativo incremento della sicurezza strutturale, migliorando la protezione di ospiti e personale in caso di evento sismico.

Virginio Trivella, coordinatore del comitato scientifico di Rete Irene
Gli Stati Generali della Riqualificazione Energetica 2025 hanno confermato che, nonostante il clima di instabilità e i ritardi che caratterizzano questa fase, nel Paese esiste una forte domanda di chiarezza, stabilità e visione. Il confronto tra mondo istituzionale, imprese e società civile ha mostrato che la transizione energetica non è in discussione: va solo rimessa sui binari giusti, con regole più stabili, strumenti più accessibili e politiche capaci di coinvolgere tutti, non solo chi può permetterselo. Dalla discussione è emersa una convergenza importante: servono proposte concrete e un approccio più equo e pragmatico per rilanciare la rigenerazione del patrimonio edilizio. La proposta di emendamento alla Legge di Bilancio 2026 che abbiamo illustrato va in questa direzione: costruire un quadro di incentivi e finanziamenti che renda finalmente possibile, per tutti, partecipare alla transizione energetica.