Il bike sharing “libero” di Mobike, prova su strada a Milano

Una volta trovata la Mobike più vicina si può prenotarla gratuitamente per un massimo di quindici minuti. Giunti in prossimità della bicicletta è possibile, sempre da app, farla suonare al fine di identificarla più rapidamente. In fase di test questa funzione non era disponibile e quindi non si può sapere se a suonare sia il gancio di sicurezza oppure il campanello integrato nel manubrio.

Per iniziare il noleggio basta inquadrare il QR-Code presente sia sul manubrio sia sul gancio di sicurezza e in pochi secondi il gancio si aprirà automaticamente. Durante la prova, in un’occasione, si è dovuti procedere manualmente all’apertura del gancio dopo aver udito dei “beep” che segnalavano l’avvenuto sblocco del gancio stesso. È ora possibile iniziare a pedalare non prima di aver regolato (facilmente) l’altezza della sella. Occorre dire che la bicicletta in sé ha alcuni limiti. In primo luogo la dimensione.

Il bike sharing “libero” di Mobike, prova su strada a Milano

La Mobike utilizzata in prova era parcheggiata su un marciapiede nei pressi dell’Università Cattolica in Milano.

Tutta la struttura, a partire dalle ruote da 24 pollici (dimensione normalmente utilizzata sulle bici per bambini) è decisamente “piccola”. Anche alzando il sellino al massimo, se si è più alti di 1,75-1,80 mt, è impossibile distendere bene la gamba in fase di pedalata e il manubrio risulta essere troppo vicino al corpo.
A questo si aggiunge la scelta di utilizzare ruote piene (senza camera d’aria, per evitare forature) e a razze anziché raggi, per rendere l’esperienza non piacevolissima. Inoltre l’assenza di una qualsivoglia forma di ammortizzatori in considerazione della presenza di molte strade lastricate con pavé e sampietrini rende quasi “dolorosa” l’esperienza in Mobike.
Il peso (non dichiarato ma che sembra essere accreditato nell’ordine dei 20-25 Kg) e la durezza del rapporto montato non agevolano sicuramente i ciclisti meno allenati.

Di contro va segnalata l’attenzione posta nei dettagli. Il giunto di trasmissione di tipo cardanico è completamente avvolto nella struttura della bici, così come i fili dei freni. Anche i freni stessi, a tamburo, sono completamente mascherati dalla struttura. Tutto questo si traduce nell’assenza di un qualsiasi meccanismo a vista e di conseguenza nell’impossibilità di sporcare e/o incastrare pantaloni e gonne nei meccanismi stessi.