Prezzo energia per PMI: +20% a gennaio secondo Selectra e NET

L’aumento del prezzo dell’energia per chi non è passato al mercato libero è dovuto alla crescita del PUN, che è legato alla tariffa del servizio a tutele graduali.

Prezzo energia per PMI

Con la fine del servizio di maggior tutela per le PMI il prezzo netto dell’energia è cresciuto di circa il 20% a gennaio 2021 rispetto a dicembre 2020 per le piccole e medie imprese che non hanno ancora effettuato il passaggio al mercato libero dell’energia e che sono, quindi, passate automaticamente al servizio a tutele graduali.

Nello specifico, il prezzo netto dell’energia in euro/kWh è relativo solo a una parte dell’importo nella bolletta elettrica, circa il 35-40%, che è la componente pubblicizzata dai fornitori (componente PE) e che cambia in base all’offerta, mentre le altre voci sono stabilite dall’autorità e dipendono solo dai consumi.

Prezzo energia per PMI – Tutele graduali Vs mercato libero

Il prezzo medio della componente energia per le PMI sul mercato libero, secondo lo studio di Selectra, risulta circa il 10% più basso per chi usufruisce di una tariffa a fasce orarie, e del 6% più basso per le offerte senza distinzione delle fasce orarie, rispetto al servizio a tutele graduali. Per le offerte più convenienti del mercato libero la differenza del prezzo arriva fino al 23% per la tariffa monoraria e ad una media di 28% per le fasce orarie.

Prezzo energia per PMI

Prezzi più bassi nel secondo trimestre 2021

L’aumento del prezzo dell’energia per chi non è passato al mercato libero è dovuto alla crescita del PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica) in base al quale viene calcolata mensilmente la tariffa del servizio a tutele graduali. Basandosi sulle previsioni dell’andamento del PUN di Althesys, realizzate con il modello proprietario NET (New Electricity Trends), Selectra ha simulato l’andamento del prezzo dell’energia elettrica in bolletta per chi rimane con il servizio a tutele graduali nei prossimi mesi.

Prezzo energia per PMI –  Si stima un +14% di aumento per chi non passa al mercato libero. Dopo i valori molto bassi registrati nel 2020, secondo questo studio, almeno nella prima metà dell’anno non si tornerebbe ai valori precedenti. Anzi. A febbraio i prezzi dell’energia per chi rimane nel servizio a tutele graduali potrebbero subire un ulteriore incremento di circa un 14% rispetto a gennaio, aumentando dagli attuali 0,070 a 0,080 €/kWh circa. Mentre a marzo rimarrebbero tra 0,070 e 0,080 €/kWh. Solo all’inizio del secondo trimestre 2021 si potrebbe tornare a valori più bassi, intorno a 0,068 €/kWh.

Il passaggio al mercato libero non comporta interruzione della fornitura e non ha costi aggiuntivi per il cliente. Per proteggersi da queste oscillazioni le PMI che passano al mercato libero possono scegliere di bloccare un prezzo fisso, per 12 o addirittura 24 mesi, che in media è di 0,065 €/kWh e che per le offerte più convenienti scende fino a 0,053 €/kWh.