Gli investimenti per la transizione energetica

Nel 2020, gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio ammontano a 501,3 miliardi di dollari.

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Analizziamo il report Energy Transition Investments Trend 2021 di BloombergNEF che, precedentemente focalizzato sulle energie rinnovabili, ora include gli investimenti su una portata più ampia delle aree di transizione energetica. In particolare: stoccaggio di energia, veicoli elettrificati e riscaldamento, idrogeno e la cattura e lo stoccaggio del carbonio. E ancora: l’ascesa della finanza verde, la performance dei titoli di energia pulita e gli investimenti delle major petrolifere.

Nel 2020, gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio ammontano a 501,3 miliardi di dollari, rispetto ai 458,6 miliardi del 2019 e ai soli 235,4 miliardi nel 2010. Si tratta di investimenti in progetti di energia rinnovabile, stoccaggio, ricarica di veicoli elettrici, infrastrutture, produzione di idrogeno e progetti CCS, così come l’acquisto da parte degli utenti finali di dispositivi energetici a basse emissioni di carbonio, come sistemi solari, pompe di calore e veicoli a zero emissioni.

Investimenti globali nel 2020

Il settore che ha visto i maggiori investimenti è quelle delle energie rinnovabili, con investimenti per 303,5 miliardi di dollari in nuovi progetti e sistemi su piccola scala, in aumento del 2% sul 2019. Il secondo è relativo al trasporto elettrico, che ha visto 139 miliardi di dollari di spese per nuovi veicoli e infrastrutture di ricarica, con un aumento del 28%; mentre il riscaldamento elettrico ha ricevuto 50,8 miliardi di dollari di investimenti, in aumento del 12%.

E ancora, l’idrogeno e il CCS sono settori ancora piccoli per ora, ma sono destinati a crescere: nel 2020, hanno ricevuto investimenti per 1,5 e 3 miliardi di dollari, rispettivamente in crescita del 20% e del 212%.

I mercati che si contendono il primo posto per investimenti in transizione energetica sono l’Europa e la Cina. In particolare, gli investimenti cinesi per la transizione energetica nel 2020 sono scesi del 12% con 134,8 miliardi di dollari, ma rimane comunque il primo Paese; anche la capacità di energia rinnovabile è scesa del 12% a 83,6 miliardi di dollari e le spese per il trasporto elettrico sono scese del 14% a 45,3 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti rappresentano il secondo maggior Paese investitore, ma anche qui gli investimenti sono diminuiti l’anno scorso dell’11% a 85,3 miliardi di dollari, con le rinnovabili scese del 20% a 49,3 miliardi di dollari, mentre il trasporto elettrico è salito del 3% a 18 miliardi di dollari. I Paesi europei hanno guidato l’aumento degli investimenti per la transizione energetica con un totale pari al 67% in più sul 2019, a 166,2 miliardi di dollari con importanti finanziamenti per l’eolico offshore nel Regno Unito e nei Paesi Bassi e l’aumento dei veicoli elettrici in molti Paesi.

Gli investimenti in energie rinnovabili

In questo segmento i dati registrano una stabilizzazione nel flusso di dollari. L’investimento globale nella capacità delle energie rinnovabili (escluso l’idroelettrico) è stato di 303,5 miliardi di dollari nel 2020, + 2% rispetto al 2019. Il solare ha fatto da apripista, con un investimento di 148,6 miliardi di dollari, +12%, mentre l’eolico ha visto un calo del 6% a 142,7 miliardi di dollari, cifra che cela un anno record per l’eolico offshore e un calo considerevole dell’eolico onshore. Infine, la capacità di biomassa e di termovalorizzazione dei rifiuti ha attirato 10 miliardi di dollari, in calo del 3% rispetto al 2019.

L’energy storage, bene in USA, in calo in UE

Nel 2020, 3,6 miliardi di dollari sono stati investiti in progetti di stoccaggio dell’energia, compresi quelli su scala industriale, distribuzioni commerciali e residenziali: cifra stabile dal 2019 al 2020, ma inferiore al record di 4,5 miliardi di dollari del 2018.

L’APAC ha mantenuto il suo primato con Cina, Sud Corea e Giappone che hanno investito di più, per un totale di 1,8 miliardi di dollari nel 2020. Le Americhe hanno visto investimenti record, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari. In confronto, l’EMEA ha avuto un anno più lento con 0,6 miliardi di dollari investiti nel 2020, dopo un anno record nel 2019.

EV, motore degli investimenti per l’elettrificazione dei trasporti

I veicoli elettrici per cittadini sono responsabili della maggior parte degli investimenti per il trasporto elettrificato a livello globale. Nel 2020, la dimensione del mercato è aumentata di quattro volte rispetto al 2016, raggiungendo una stima di 118 miliardi di dollari.

Le vendite di autobus elettrici sono la seconda più grande categoria, anche se gli investimenti annuali nel segmento sono diminuiti da 21 miliardi di dollari nel 2016 a 11 miliardi di dollari nel 2020.

L’Europa guida gli investimenti in pompe di calore

Il mercato europeo è stato particolarmente forte negli ultimi anni, con una media del 14% CAGR dal 2017. L’aumento delle sovvenzioni e standard energetici alti per i nuovi edifici hanno stimolato nuovi investimenti. Anche le Americhe hanno visto una crescita costante: gli Stati Uniti rimangono il più grande mercato della regione, con nuovi edifici e sostituzione di forni a olio/propano. Il fatto che le pompe di calore possano fornire sia il riscaldamento che il raffreddamento è un altro fattore chiave dietro l’adozione negli Stati Uniti e in Canada.

Mentre gli investimenti in pompe di calore nell’Asia-Pacifico sono aumentati 8% nel 2020, questo tasso di crescita è stato più lento per le altre regioni. Le sovvenzioni locali hanno stimolato la domanda, in particolare in Giappone e nel nord della Cina.

Gli investimenti nell’idrogeno

L’idrogeno ha ricevuto quasi 1,5 miliardi di dollari in investimenti nel 2020, circa il 20% in meno rispetto l’anno precedente. Le vendite di autobus a celle a combustibile hanno guidato questa discesa da 865 milioni di dollari nel 2019 a circa 400 milioni di dollari nel 2020.

Le vendite di FCV per passeggeri sono cresciute leggermente, da 555 milioni di dollari nel 2019 a 592 milioni di dollari nel 2020. L’investimento nei veicoli alimentati a idrogeno era solo un 130esimo di quello nei veicoli elettrici nel 2020, sottolineando il divario tra le due tecnologie. Le stazioni di rifornimento di idrogeno hanno visto un piccolo aumento degli investimenti, con 272 milioni di dollari nel 2020 rispetto ai 268 milioni di dollari del 2019. Gli investimenti in elettrolisi hanno registrato un aumento da 168 milioni di dollari nel 2019 a 189 milioni di dollari nel 2020, grazie al crescente interesse globale nella produzione di idrogeno verde.

In generale, gli investimenti in idrogeno dovrebbero crescere nei prossimi anni, spinti dal crescente sostegno politico.

Gli investimenti in cattura e stoccaggio del carbonio

Le cifre CCS del rapporto BoombergNEF riguardano progetti CCS commerciali su larga e piccola scala, infrastrutture di trasporto dedicate e il capitale di rischio diretto per la cattura dell’aria, così come gli investimenti da fondi governativi. Sono ancora esclusi, invece, i progetti di utilizzo del carbonio.

I totali degli investimenti CCS dipendono fortemente da pochi, grandi impegni. Per esempio, nel terzo trimestre del 2018, Alberta Carbon Trunk Line ha ricevuto l’ultimo blocco di finanziamenti necessari per finire il progetto. Nel 2° trimestre 2020, Equinor, Shell e Total hanno annunciato l’investimento di 674 milioni di dollari nel progetto Northern Lights, l’infrastruttura di stoccaggio e trasporto per progetto Longship CCS della Norvegia.

Più tardi nel 2020, il governo norvegese ha annunciato un investimento di 1,8 miliardi di dollari nel progetto Longship, da utilizzare per gli impianti di cattura presso il cementificio Norcem di Brevik e nell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Fortum a Oslo.

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha finanziato ricerca e lo sviluppo di progetti CCS dal 1997, rappresentando una quota significativa del totale degli investimenti tracciati nel Paese. Il 2021 potrebbe essere un anno cruciale. Se i proprietari dei progetti possono convertire i finanziamenti governativi per le prime fasi dei progetti, e il crescente slancio per la rete zero, in finanziamenti di successo a lungo termine, la capacità della CCS potrebbe crescere significativamente in questo decennio.

Azioni di energia pulita salgono del 142%, il petrolio scende

Le azioni delle energie pulite sono state serialmente sotto-performance per la maggior parte dell’ultimo decennio. Tuttavia, nel 2020, la tendenza si è invertita in modo netto e forte, poiché gli investitori hanno capito le prospettive di eolico, solare, batterie e veicoli elettrici. Il loro crescente rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative ai combustibili fossili ha influenzato questo cambio di rotta.

Altre due considerazioni di Bloomberg: nella mente degli investitori vi erano le speranze di una “ripresa” dalla recessione del Covid-19 e l’entusiasmo per le politiche a bassa emissione che l’amministrazione Biden potrebbe adottare in USA..

Il WilderHill New Energy Global Innovation Index, o NEX, che traccia la performance di circa 100 titoli specializzati in tutto il mondo, ha guadagnato 142% nell’anno. Il NYSE Arca Oil Index, al contrario, è sceso del 38%.

Conclusioni

Tutti i dati analizzati nel report BloombergNEF sono molto chiari e indicativi. Soprattutto il mercato delle azioni che, insieme agli altri, rappresenta il netto cambio di passo ormai in atto. Forse siamo solo all’inizio, o meglio, in una prima fase di sviluppo per molti segmenti che hanno ancora ampi margini di crescita. Ma possiamo dire che la transizione energetica è ben avviata e la strada tracciata.

Aumenteranno le installazioni residenziali e commerciali nel solare, nello storage, nelle energie rinnovabili; gli EV saranno sempre più diffusi insieme alle infrastrutture correlate; si svilupperanno tecnologie e applicazioni con l’idrogeno… I prezzi scenderanno e gli incentivi governativi agevoleranno sempre più questo reale cambiamento che sarà alla portata di un numero sempre maggiore di utenti e aziende: la via per una decarbonizzazione totale a salvaguardia della salute del pianeta e delle persone.