Rapporto CDP: collaborazione essenziale per azione climatica nelle città

Quasi la metà delle città italiane dice che la capacità di adattarsi al cambiamento climatico dipende da fattori governativi e il 36% dice che il raggiungimento degli obiettivi di emissione dipende da politiche al di fuori del loro controllo.

Rapporto CDP

La collaborazione tra città, regioni, governo e imprese italiane è la chiave per un’azione climatica di successo. Questo secondo il rapporto Working together to beat the climate crisis di CDP, il non-profit che gestisce il sistema di trasparenza ambientale mondiale per le aziende.

I dati del rapporto CDP

In Italia, quasi la metà (45%) delle città che riportano i dati al CDP – tra cui Roma, Milano, Firenze, Parma e Padova – dicono che la capacità delle loro città di adattarsi agli impatti climatici dipende da fattori influenzati da diversi livelli di governo, come i finanziamenti o la mancanza di legislazione.

In 8 città, tra cui Milano, Torino e Firenze – le azioni di adattamento come la difesa dalle inondazioni, la piantumazione di alberi e la creazione di spazi verdi sono per lo più finanziate dai governi o attraverso la collaborazione con altre città.

Nel frattempo, il 36% delle città italiane, tra cui Bologna, Torino e Genova, ha detto che il raggiungimento dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni dipende da politiche fuori dal loro controllo.

Delle 22 città italiane che hanno fatto rapporto, 13 (59%) stanno cercando finanziamenti per progetti sul clima – in particolare in aree come la gestione dell’acqua, le energie rinnovabili e i trasporti.

Questo evidenzia come il successo dell’azione per il clima nelle città – che producono il 70% delle emissioni mondiali e ospitano più della metà della popolazione – è determinato dai governi, e mostra la necessità che tutti i livelli di governo lavorino in stretta collaborazione.

Incoraggiante, l’analisi mostra che la maggioranza degli stati e delle regioni sta collaborando all’azione per il clima, o intende farlo nei prossimi due anni.

4 delle 5 regioni italiane e il 73% delle città che riportano i dati al CDP hanno dichiarato di collaborare già con le imprese.

Alcuni esempi

Firenze, per esempio, sta collaborando con gli operatori di smart grid per creare velocemente una rete di ricarica per gli e-taxi. Torino sta incoraggiando l’innovazione lavorando con le università e attraverso il Torino City Lab, che permette alle aziende di testare in condizioni reali. E Parma ha una “carbon neutral alliance” tra la città e l’autorità regionale, le imprese, l’università e i centri di ricerca, che stanno tutti lavorando insieme per rendere la provincia di Parma carbon neutral entro il 2030.

Il 64% delle città italiane ha riferito che il settore del trasporto sostenibile è la principale opportunità per l’azione sul clima, con la tecnologia dell’efficienza energetica che segue da vicino.

L’analisi del rapporto di CDP, Working Together To Beat The Climate Crisis, si basa sulle risposte al CDP-ICLEI Unified Reporting System di 965 città e 136 stati e regioni, comprese 22 città in Italia.

Cosa chiedono le città ai governi nazionali

Ciononostante, l’analisi mostra che le città hanno urgente bisogno di un maggiore sostegno nella loro azione per il clima da parte di tutti i livelli di governo. Sulla base di una parte delle risposte al CDP-ICLEI Unified Reporting System 2021, le città globali chiedono ai governi nazionali di:

  • aiutare a finanziare la riduzione delle emissioni e l’adattamento, in modo che le città possano attingere agli investimenti pubblici e privati
  • permettere e incoraggiare l’innovazione
  • decarbonizzare le reti elettriche e i sistemi di trasporto
  • sviluppare solide politiche di decarbonizzazione e regolamenti in tutti i settori per incentivare attività e comportamenti a bassa emissione di carbonio.

Lavorare insieme al settore privato è anche una priorità per le città, gli stati e le regioni per realizzare una forte azione per il clima. Tre quarti delle città a livello globale (726 su 965) e quasi due terzi degli stati e delle regioni stanno collaborando, o intendono farlo nei prossimi due anni, con le imprese in settori come l’efficienza energetica, i trasporti e i rifiuti.