Silla Industries: ricarica smart per le auto elettriche

Silla Industries è focalizzata nella realizzazione di soluzioni avanzate per la ricarica delle automobili elettriche e per la gestione dei flussi di energia.

auto elettriche

Alberto Stecca, CEO di Silla Industries, ci presenta l’azienda attiva nella produzione di soluzioni innovative per la ricarica EV e per la gestione dell’energia, in particolare quella prodotta da impianti solari residenziali.

– Chi è Silla Industries? Come si posiziona oggi sul mercato?

Siamo una startup con sede a Padova, un progetto partito due anni fa con l’obiettivo di portare sul mercato Prism Solar, un caricatore per auto elettriche studiato in maniera specifica per rendere semplice lo sfruttamento dell’energia autoprodotta da fotovoltaico.
Silla Industries è stata fondata da me e Cristiano Griletti (Head of R&D). Abbiamo un solido background nel settore dell’automotive: io nella filiera dei concessionari auto, Cristiano nell’industria, più precisamente nel settore dei sistemi di controllo, elettronica, diagnostica e programmazione.

Tutto è cominciato quando abbiamo iniziato a pensare a un futuro in cui tutte le auto sarebbero state elettriche. Nel 2017 – 2018 abbiamo sviluppato le prime idee su come sarebbe potuto essere un caricatore domestico evoluto per auto elettriche, capace di valorizzare al meglio l’energia generata da pannelli fotovoltaici.
Abbiamo sviluppato caratteristiche avanzate, che altri caricatori già presenti sul mercato non avevano, come il prelievo dell’energia dalla rete solo nelle fasce orarie di minor costo e l’evitare il distacco del contatore per sovraccarico. Questo, grazie alla regolazione della potenza di ricarica del veicolo, in funzione dei carichi domestici, così da non superare mai il limite del contatore.

Il progetto è partito bene e nel 2021, anno di nascita di Silla, abbiamo prodotto 4.300 unità, mentre nel 2022 arriviamo a 17.000. Il nostro team è passato da cinque persone nel 2021 alle 43 attuali e quest’anno contiamo di fatturare circa 5 milioni di euro. In breve, la crescita dell’azienda ci vede molto soddisfatti.
Attualmente siamo focalizzati al 100% sul mercato italiano, ma desideriamo espanderci anche all’estero. A maggio abbiamo partecipato a Intersolar Europe a Monaco, in ottobre al Salone di Parigi (Mondial de l’Auto 2022), dove abbiamo presentato due nuove linee di prodotto, non più solo sistemi di ricarica.

– La recente flessione delle vendite di auto elettriche influenza anche Silla Industries?

Ci influenza poco, la domanda dei nostri prodotti non è diminuita. Semmai è diminuita l’esigenza di una consegna rapida, dato che i tempi di consegna delle auto elettriche si sono allungati moltissimo, oltre i sei mesi, addirittura quasi un anno. Quindi, i nostri clienti non hanno fretta, hanno tutto il tempo per organizzarsi e per poi installare il nostro prodotto.
Lavoriamo molto nel segmento di mercato B2B e abbiamo avviato progetti per sistemi di ricarica iper-personalizzati, mettendo le richieste di clienti nazionali e internazionali al centro del nostro operato. Il numero di progetti è in costante crescita.

– La carenza dei chip ha colpito anche voi?

Abbiamo un’organizzazione snella ed efficace, e fin dall’inizio della nostra storia abbiamo curato la diversificazione dei fornitori che, non essendo solamente automotive, sono stati colpiti con minore intensità dallo shortage. Inoltre, possiamo impiegare diversi processori e componenti elettronici, una scelta progettuale che abbiamo introdotto subito nel 2020. Questo ci permette di variare velocemente il flusso produttivo senza risentirne a livello di unità costruite e consegnate: un’agilità che ci ha permesso anche di mitigare eventuali aumenti di prezzo e le difficoltà di approvvigionamento.
In sostanza, se un componente sparisce dal mercato, noi possiamo usarne un altro simile e continuare a produrre.

– Il vostro prodotto rischia di sovrapporsi ai caricatori offerti da Tesla e da altri marchi?

Per quanto riguarda Tesla, la risposta è no. Il nostro è un prodotto diverso, aperto a tutti, non solo ai possessori di veicoli Tesla. È più evoluto a livello di feature. Molti nostri clienti non possiedono auto Tesla, altri invece sì ma vogliono un prodotto più versatile, capace di gestire anche il solare. Più in generale, Prism Solar è un prodotto che si distingue dalla concorrenza per le sue caratteristiche tecniche e funzionalità, non per il prezzo aggressivo. Ci muoviamo in un mercato che può essere definito premium.

– Quali sono gli obiettivi di crescita per il medio periodo? Quali strategie adotterete per accelerare la crescita nel 2023?

Siamo impegnati nella raccolta fondi per lo sviluppo dei due nuovi prodotti che abbiamo presentato sotto forma di proof of concept a Monaco e a Parigi. Il primo è Energy Hub 149, un hub che integra un impianto fotovoltaico, un sistema di accumulo, il caricabatteria per l’auto elettrica e tutte le funzionalità che ne conseguono. Il tutto con la massima efficienza.

 

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Questo dispositivo comprende la parte di gestione della potenza, di conversione dei flussi di energia tra pannelli fotovoltaici, accumulo e auto elettrica. Naturalmente, in maniera bidirezionale, per usare, ad esempio, il veicolo come sorgente di energia per la casa.

Il secondo prodotto è Duke 44, un sistema di ricarica per installazioni in corrente continua, con una potenza fino a 44 kW, disponibile per un solo veicolo oppure per due a 22 kW. Il sistema è bidirezionale, sia vehicle to vehicle (V2V) sia vehicle to grid (V2G) ed è dotato di presa CCS Combo.

Duke 44 ed Energy Hub 149 sono prodotti molto avanzati e complessi da sviluppare, in termini di processi produttivi e di certificazioni. Arriveranno sul mercato tra uno o due anni.
Stiamo anche accelerando le vendite di Prism Solar che lavora in AC, per iniziare a vendere anche in Europa. A febbraio 2023 metteremo in vendita una versione di Prism senza cavo ma dotato di una presa Tipo 2.
Per il prossimo anno contiamo di raddoppiare il fatturato e anche la produzione.

Per quanto riguarda l’apertura del capitale, diamo la precedenza a soggetti finanziari che si impegnano a lasciare in Italia tutto il progetto: non ci interessa aprire fabbriche in Cina, né fare grandi volumi con una produzione all’estero. Noi siamo efficienti a livello produttivo, siamo focalizzati unicamente su questi prodotti, abbiamo ottimi costi unitari, riusciamo a industrializzare i prodotti qui, con personale in loco e fornitori geograficamente vicini a noi.

– Quali novità prodotto e strategie hanno contraddistinto il vostro 2022?

Già nelle prime settimane del 2022 abbiamo iniziato a sviluppare due proof of concept, presentati rispettivamente a maggio e a ottobre di quest’anno. Adesso stiamo accelerando il loro sviluppo e continuiamo a pieno ritmo l’espansione di Prism Solar per la ricarica in AC. Lavoriamo molto su personalizzazioni, su varianti del nostro prodotto principale fatte su misura. Attualmente abbiamo una capacità produttiva di 300 – 400 pezzi alla settimana, ma contiamo di raggiungere presto l’obiettivo di 500 pezzi. Lo staff vede impegnate in tutto 43 persone, divise in 8 reparti distinti. L’età media del nostro personale è intorno a 33 anni e circa la metà degli impiegati sono donne. Tutti insieme dobbiamo continuamente affrontare e risolvere tanti problemi, ma sono problemi dovuti a una crescita molto veloce, esplosiva.

Prism Basic Silla Industries

– Silla Industries ha partecipato a Key Energy 2022. Come è andata? Cosa avete presentato? Quale feedback avete ricevuto dal pubblico e dagli addetti ai lavori?

All’evento di Rimini eravamo presenti con il nostro stand, con tutti i nostri prodotti. Sia quelli attuali, principalmente Prism Solar declinato nelle varianti Basic, monofase, trifase, Duo, sia quelli futuri, quindi Energy Hub 149 e Duke 44. Abbiamo incontrato molti operatori di settore, e ci ha piacevolmente colpiti la grandissima partecipazione di aziende italiane, tra cui vecchi e potenziali clienti. Il ritorno in termini di partecipazione e contatti è stato molto buono. Siamo molto contenti del successo di partecipazione e dei contatti che abbiamo avuto.

– Quest’anno siete entrati in ANIE Federazione. Come è maturata questa scelta? Quali sono i plus dell’adesione?

Sì, siamo entrati in ANIE perché riteniamo importante partecipare alle discussioni sulle problematiche del settore, mantenere i contatti con i player più grandi, capire dove vanno il mercato e la tecnologia. Vogliamo dare voce alle nostre idee, non essere solo spettatori; non per fare sterile polemica, ma per costruire insieme e per stimolare un settore giovane ma in rapida espansione. Mi aspetto che i frutti di questa collaborazione siano a vantaggio di tutto il settore, non solo di Silla Industries: il mercato è in espansione, c’è posto per tutti, ben vengano nuovi attori.