
I data center sono fondamentali per il mondo digitale, ma comportano anche un notevole consumo energetico. Nel 2022, i data center europei hanno utilizzato tra i 45 e i 65 TWh di energia elettrica, un valore equivalente al fabbisogno energetico medio di circa 28-41 milioni di famiglie nella regione. Questo consumo ha inciso per il 2,6% sul totale dell’elettricità utilizzata in Europa nel corso dell’anno. Sebbene questi numeri possano apparire preoccupanti, per gli operatori del settore rappresentano anche un’opportunità strategica per guidare il cambiamento verso modelli più sostenibili. Gli hard disk drive (HDD) — componente essenziale per l’archiviazione nei data center e nel cloud — possono infatti contribuire in modo significativo a questa transizione.
Ecco tre modalità, evidenziate da Western Digital, con cui gli HDD possono promuovere all’interno delle aziende pratiche sostenibili su larga scala.
Architetture ad alta densità e funzionalità ottimizzate
Una strategia efficace per ridurre il consumo energetico e le emissioni all’interno dei data center consiste nel miglioramento dell’efficienza dell’hardware. Le unità disco ad alta capacità costituiscono la base degli attuali ambienti cloud, pertanto ogni intervento volto a consolidare una maggiore capacità nello stesso formato standard da 3,5 pollici può contribuire in modo significativo alla riduzione delle risorse impiegate nei data center. Tecnologie innovative come HelioSeal (a base di elio), OptiNAND, la registrazione magnetica assistita dall’energia (EAMR) e la registrazione magnetica a scaglie (SMR) hanno permesso di incrementare capacità, prestazioni, efficienza energetica e affidabilità su larga scala, rispondendo alle esigenze dei principali operatori cloud e dei data center aziendali di tutto il mondo.
La migrazione verso unità con la massima capacità disponibile consente agli hyperscaler e ai data center di ottimizzare la densità di memorizzazione. Ad esempio, adottando le più recenti unità CMR (Conventional Magnetic Recording) da 26 TB al posto delle tradizionali da 20 TB, è possibile ridurre del 23% il numero di rack necessari per distribuire 2 Petabyte (PB) di capacità. L’eliminazione dei server aggiuntivi comporta una diminuzione dei costi complessivi legati all’alimentazione e al raffreddamento, oltre a un risparmio significativo in termini di spazio fisico.
Disaggregazione dello stoccaggio
In un ambiente HCI (Hyper-Converged Infrastructure), le aziende sono tradizionalmente state costrette a scalare congiuntamente le risorse di storage e di elaborazione, con un conseguente raddoppio dell’ingombro e dei costi associati a qualsiasi iniziativa di espansione. Oggi, tuttavia, è possibile disaggregare lo storage dall’elaborazione, consentendo a ciascuna risorsa di crescere in modo indipendente in base alle esigenze specifiche. Questa architettura disaggregata permette alle aziende di scalare in modo più efficiente e mirato, migliorando l’agilità operativa e riducendo il rischio di overprovisioning, con benefici concreti in termini di ottimizzazione delle risorse e contenimento dei costi.
Separando lo storage dai server e collegandoli tramite infrastrutture ad alta velocità come NVMe-oF, si ottiene una maggiore efficienza e flessibilità, particolarmente vantaggiose per workload dinamici e ad alta intensità di dati, come quelli legati all’intelligenza artificiale e al machine learning.
Riciclo, rifabbricazione ed economia circolare
L’economia circolare applicata agli HDD riveste un ruolo fondamentale nella promozione della sostenibilità, estendendo la durata utile dei dispositivi, riducendo la produzione di rifiuti elettronici e favorendo il recupero di materiali preziosi — come le terre rare e i metalli nobili — dalle unità dismesse. Parallelamente, l’adozione di pratiche di produzione sostenibili, che includono l’impiego di materiali a basso impatto ambientale e l’ottimizzazione dei processi produttivi in chiave energetica, contribuisce a minimizzare l’impronta ecologica lungo l’intera catena del valore degli HDD.
Questi progressi garantiscono che le soluzioni di archiviazione ad alta densità restino non solo affidabili e performanti, ma anche responsabili sotto il profilo ambientale. In questo contesto, i data center europei giocano un ruolo strategico nel supportare il raggiungimento degli obiettivi ambientali della regione, evidenziando la necessità di ridurre consumi energetici, emissioni e rifiuti elettronici per una maggiore compatibilità ecologica.
Pur rappresentando una componente relativamente piccola dell’infrastruttura complessiva di un data center, gli HDD possono offrire un contributo significativo nel percorso verso una maggiore sostenibilità, permettendo alle aziende di archiviare dati in modo efficiente, conveniente e rispettoso dell’ambiente.