
Secondo le analisi di Boston Consulting Group (BCG), la transizione europea verso i veicoli elettrici è ormai ben avviata.
- Nel primo semestre 2025 le vendite di veicoli elettrici sono cresciute del 24% rispetto al 2024, e le proiezioni indicano che nel 2035 rappresenteranno tra il 90% e il 100% delle nuove immatricolazioni, a condizione che gli standard europei restino invariati. Anche i consumatori lo confermano: quasi il 60% degli europei dichiara di essere pronto a scegliere un’auto elettrica per il prossimo acquisto
- Gli ostacoli tecnici stanno rapidamente venendo meno: l’autonomia media (WLTC) dei nuovi modelli supera i 500 km, i tempi di ricarica si sono ridotti a circa 20 minuti (20 – 80%) e la rete di stazioni ultra-rapide è in forte espansione
- Anche l’impatto macroeconomico è significativo: l’elettrificazione del parco veicoli permetterebbe di ridurre del 15% le importazioni europee di petrolio entro il 2035, pari a un risparmio annuo di 40-45 miliardi di euro
- L’analisi ambientale è altrettanto chiara: un veicolo elettrico emette in media tre volte meno CO₂ di un veicolo termico in Europa. Gli ibridi ricaricabili, pur avendo rappresentato in passato un buon punto di transizione, nella maggior parte dei casi d’uso, non apportano riduzioni significative delle emissioni rispetto ai veicoli a combustione interna
Di fronte a questa realtà, il gruppo propone 4 raccomandazioni per raggiungere il 100% di veicoli elettrici entro il 2035.
- Riaffermare con decisione gli obiettivi, nell’interesse delle persone e dell’industria europea. Garantire che dopo il 2035 possano essere venduti solo veicoli elettrici e confermare la regolamentazione europea così come formulata è fondamentale per sostenere la transizione: dare visibilità agli investitori privati, consentire lo sviluppo della filiera, tutelare il potere d’acquisto e la competitività economica, garantire la sovranità energetica e limitare il riscaldamento climatici
- Orientare gli incentivi verso una transizione giusta ed equa. Proseguire con gli sgravi fiscali per le flotte aziendali che scelgono solo ed esclusivamente veicoli elettrici ed eliminare al tempo stesso l’ammortamento fiscale sui veicoli termici e ibridi, come già stabilito in Belgio. Sostenere i nuclei familiari a reddito più basso nell’acquisto di veicoli elettrici attraverso misure durature e chiare come il leasing sociale, i bonus rottamazione e/o gli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici usati
- Valorizzare i benefici economici e ambientali generati. Rivedere il sistema di etichettatura ambientale per rappresentare meglio l’efficienza energetica e le emissioni reali dei veicoli. Rafforzare la comunicazione sui vantaggi derivanti dall’acquisto di un veicolo elettrico
- Accompagnare la trasformazione della filiera per rafforzare la competitività europea. Accelerare la formazione e la riqualificazione dei lavoratori del settore per sostenere la riconversione industriale. Costruire una vera offerta europea differenziata di veicoli elettrici: batterie tracciabili, riciclabili e prodotte localmente
Il parere delle aziende del settore
Gabriele Tuccillo, CEO di Atlante Italia
Lo studio evidenzia le principali motivazioni per le quali è essenziale accelerare la transizione verso la mobilità elettrica in Europa come soluzione più immediata, scalabile e tecnologicamente matura per la decarbonizzazione del settore. All’Italia rivolgiamo un appello: serve più coraggio, fiducia nella tecnologia e una strategia industriale coerente: è il momento di superare esitazioni e abbracciare con convinzione questo cambiamento.I numeri sono chiari e incoraggianti. Al 31 marzo 2025, il parco circolante di auto elettriche in Italia ha raggiunto circa 298.000 unità, con le immatricolazioni dei primi tre mesi dell’anno che registrano un +75% rispetto al 2024. Ma il vero balzo avanti riguarda le infrastrutture di ricarica pubblica. Al 31 marzo 2025 sono presenti circa 66.000 punti di ricarica installati sul territorio nazionale, con 1.600 nuovi punti solo nei primi tre mesi dell’anno. La rete è pronta e la tecnologia ha raggiunto un livello di maturità che, come confermato dallo studio, la rende oggi e nel medio-lungo periodo la migliore opzione sul mercato. Grazie agli investimenti degli operatori, la mobilità elettrica rappresenta non solo l’alternativa più avanzata, ma anche la soluzione più concreta e competitiva per decarbonizzare i trasporti. Ora serve una spinta politica e culturale, in linea con il percorso già tracciato in Europa: investimenti, incentivi efficaci, semplificazione burocratica e una strategia stabile che accompagni cittadini e imprese verso la mobilità elettrica a zero emissioni.
Aurélien de Meaux, Presidente di Charge France ed Electra
Tutto procede nel modo giusto verso il raggiungimento degli obiettivi di elettrificazione fissati per il 2035, e consentire così all’Europa di restare competitiva nella corsa industriale, energetica e tecnologica globale. La Cina, con una strategia integrata e volumi massicci, ha già raggiunto la parità di prezzo tra veicoli a combustione e veicoli elettrici. Sta investendo pesantemente nelle tecnologie di ricarica ultra-rapida ed esportando la propria industria automobilistica. Qualunque sia il percorso che l’Europa sta considerando di percorrere, teniamo a mente che l’elettrificazione è la nostra migliore possibilità – la più rapida, la più diretta – per riuscire a conciliare un maggior potere d’acquisto per i cittadini, il rafforzamento della nostra sovranità e la decarbonizzazione.