Sorgenia presenta i primi risultati del progetto #RigeneraBoschi

Boschi

Con questa iniziativa, Sorgenia dimostra che gli interventi selvicolturali calibrati possono rendere gli alberi più stabili e resistenti al cambiamento climatico.

Osservazioni e dati sono stati raccolti e coordinati dal team del Professor Giorgio Vacchiano dell’Università degli Studi di Milano, sfruttando sensori posizionati sugli alberi in cinque boschi italiani e denominati Tree Talker.

Lo studio è attualmente in corso in cinque boschi, individuati insieme a PEFC Italia, collocati in sei regioni italiane: Parco Nord Milano (Lombardia), Bosco di Forlì-Bertinoro dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Forlì-Bertinoro (Emilia-Romagna), Unione dei Comuni montana Colline Metallifere (Toscana), Parco naturale regionale Bosco Incoronata (Puglia) e Parco Nazionale del Pollino che si estende tra Calabria e Basilicata. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

All’interno di questi boschi i 36 Tree Talker sono stati installati in due zone distinte: in una la foresta cresce spontaneamente, nell’altra viene effettuata una gestione sostenibile, attraverso un’attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. Ogni dispositivo, grande come uno smartphone e applicato al tronco, ha misurato ogni ora i parametri vitali e fisici di ogni singolo albero, consentendo l’analisi di quattro indicatori principali: accrescimento del diametro, flusso linfatico, attività fotosintetica della chioma e stabilità meccanica.

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I Tree Talker forniscono dati anche sul flusso linfatico, l’equivalente vegetale del sistema circolatorio. I dati del monitoraggio di #RigeneraBoschi mostrano pattern stagionali chiari, con picchi primaverili di linfa che raggiungono velocità di 30-40 cm/ora e rallentamenti estivi, in situazioni di caldo elevato, dovuti allo stress idrico. L’effetto della gestione su questo parametro varia a seconda del contesto: nei siti con buona disponibilità idrica come nel Pollino, gli alberi gestiti mantengono flussi di linfa più costanti e resistono meglio ai cali estivi. Dove invece l’acqua scarseggia, emerge un trade-of: più luce disponibile ma maggiore vulnerabilità alla siccità.

Crescita degli alberi e stabilità meccanica

In 4 siti su 5 gli alberi monitorati crescono di più nei boschi gestiti in modo sostenibile, con il dato massimo di +43% nel Parco nazionale del Pollino su base annua. Inoltre, spesso resistono maggiormente agli stress ambientali e mantengono una stabilità meccanica superiore rispetto a quelli lasciati a libera evoluzione.

Un bosco in controtendenza rispetto ai dati di crescita è quello dell’Incoronata in Puglia: gli alberi qui crescono meno nella parte gestita del bosco. Un’eccezione complessa da interpretare, dovuta probabilmente alla tipologia di vegetazione, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.

In via generale, i dati raccolti in tempo reale in oltre 7.000 ore di monitoraggio per sito rivelano sinora che la gestione selvicolturale può agire come una medicina preventiva per il bosco. A Collina di Pondo (FC), nel Bosco di Forlì-Bertinoro, dove il diradamento selettivo ha ridotto la competizione tra alberi, i pini neri monitorati mostrano una crescita del diametro del tronco significativamente superiore rispetto all’area non gestita.

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Luce e fotosintesi

Rispetto al rapporto tra luce e fotosintesi, gestito e non gestito mostrano dinamiche simili. Ma nel primo ambito l’attività fotosintetica tende a essere maggiore in estate, liberando spazio e migliorando le condizioni complessive della pianta. L’eccezione in questo caso è costituita dal bosco di Forlì, dove il non gestito registra un miglior rapporto tra luce e fotosintesi in estate, suggerendo che probabilmente l’eccessiva apertura del bosco nel gestito possa causare stress idrico, mentre l’ombra del non gestito possa mitigare tale condizione.

Conclusioni

La maggior parte dei siti conferma le aspettative e i segnali positivi della gestione sostenibile, eccetto in condizioni idriche particolarmente limitanti dove la gestione andrà calibrata in funzione del maggiore stress idrico estivo nei siti analizzati. Le eccezioni, anziché essere un “problema”, indicheranno agli scienziati la necessità di prestare attenzione a fenomeni complessi, riconducibili anche in parte alle diversità di gestione, e potenziali nuove scoperte, da approfondire nel secondo anno di ricerca.

Michele de Censi, Amministratore Delegato di Sorgenia
A un anno dall’avvio di #RigeneraBoschi, i dati raccolti e analizzati ci restituiscono una prima fotografia dello stato di salute di alcune delle nostre foreste. Oggi disponiamo di risultati che saranno affinati nelle fasi successive per capire come gli ecosistemi reagiscono agli stress climatici così da fornire un contributo per affrontare meglio emergenze legate a cambiamento climatico e incendi…

Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano
Le eccezioni e i dati incerti non devono spaventare: fanno parte della normale complessità ecologica e sono preziosi perché ci indicano dove concentrare nuove ricerche…
… Per la prima volta disponiamo di una risoluzione temporale senza precedenti e della possibilità di incrociare dati mai rilevati insieme prima, come crescita, fotosintesi, flusso linfatico, oscillazioni del fusto e deficit di pressione di vapore.

Conclude Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia, partner del progetto
Lo studio dimostra in maniera scientifica quello che sappiamo, cioè che gestire i nostri boschi con una selvicoltura ‘climaticamente intelligente’ è utile sia all’uomo che alla stabilità del bosco. Un bosco abbandonato non è ospitale per il turismo o per la sua fruizione ed è più soggetto a frane e incendi, mentre un bosco con attività di cura e tagli pianificati da dottori forestali è più resistente alle minacce esterne, fornisce materie prime per l’uomo ed è più ospitale per le attività ricreative.