AMD, efficienza energetica non significa minori prestazioni

Si dice spesso che l’ingegneria rappresenti una sorta di compromesso tra sogno e realtà. In effetti, l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio tra elementi apparentemente in competizione tra loro, quali elevate prestazioni di calcolo, minore consumo energetico, sistema di raffreddamento e peso ridotto, rappresenta un perfetto esempio del compromesso ingegneristico che deve essere considerato in ogni progetto.

Non molto tempo fa, un ridotto consumo energetico era sinonimo di scarse prestazioni. Oggi questo non è più vero. L’industria, sulla spinta delle soluzioni mobile, ha focalizzato i propri sforzi sul miglioramento dell’efficienza energetica e sull’ottimizzazione dei form-factor raggiungendo risultati che sembrano sconfessare questo vecchio assunto.
Oggi, alcuni dei tradizionali compromessi progettuali sono stati significativamente ridimensionati, inaugurando una nuova era dell’efficienza in ambito informatico. Recenti innovazioni stanno facilitando uno straordinario miglioramento dal punto di vista dell’efficienza energetica – giusto in tempo per soddisfare l’enorme domanda energetica che è prevista con l’esplosione del segmento mobile e lo sviluppo del “Internet of things”.

Ciò a cui stiamo assistendo è una reazione alla crescente domanda di energia e al sovraccarico della rete mondiale. Il futuro dell’informatica vedrà contrapporsi all’enorme crescita del numero di dispositivi e della mole di informazioni, costi energetici sempre più alti e un’infrastruttura energetica fin troppo sovraccarica. Un tassello della soluzione consiste nell’aumentate l’efficienza energetica dei nostri dispositivi a un ritmo pari a quella che è stata la crescita delle prestazioni nei microprocessori durante gli ultimi trent’anni.